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DOTTRINA
direttamente, possono condividere, commentare, aprire discussioni, votare il
video come “divertente”, consigliarne la visione ad altri facendolo diventare
“virale”. In riferimento a quest’ultimo punto, è opportuno evidenziare che nel
bullismo digitale la responsabilità è estesa anche a chi visiona un video o un’im-
magine e decide di inoltrarla ad altri. Il gruppo, in questo caso, assume un’im-
portanza e una responsabilità diversa in quanto la “portata” della condivisione
acquisisce una gravità superiore.
3. Sexting: il caso di Amanda Michelle Todd e di Carolina Picchio
La storia di Amanda Michelle Todd è stata sempre trattata come un caso di
cyberbullismo. Sarebbe opportuno parlare, però, delle conseguenze di un episo-
dio di sexting, essendo il tutto iniziato dall’invio di una fotografia a seno nudo da
parte della minore. L’espressione sexting deriva dalla fusione della parola sex, sesso,
e texting, pubblicare messaggi. Definisce quindi la tendenza in voga tra adolescen-
ti e adulti all’invio di messaggi e, soprattutto, di immagini con esplicite connota-
zioni sessuali, attraverso applicazioni di messaggistica istantanea o social network.
Michel de Montaigne sosteneva che “i giochi dei bambini non sono mai sol-
tanto giochi, e vanno sempre considerati come le loro azioni più serie”; ebbene
fotografarsi nudi o farsi ritrarre in atteggiamenti sessualizzati e condividere gli scat-
ti in rete, sotto la foggia del gioco, rappresenta l’intima necessità dell’adolescente di
farsi accettare dagli altri, dal gruppo, in una sorta di iniziazione. A differenza, però,
dei riti iniziatici che hanno caratterizzato la storia dell’umanità, in cui l’adolescente
veniva a trovarsi in un contesto protetto, la Rete rappresenta spesso un territorio
insidioso, di cui, probabilmente, l’adolescente non comprende i rischi. Il sexting è
diventato così uno strumento adoperato proprio nel contesto del cyberbullismo.
L’indagine su Infanzia e Adolescenza Eurispes-Telefono Azzurro ha
(15)
riscontrato che oltre un adolescente su quattro, in un campione di ragazzi dai
dodici ai diciotto anni, afferma di aver ricevuto sms, mms o video a sfondo ses-
suale, facendo registrare un incremento dal 10,2% del 2011 al 25,9%. Inoltre,
dagli stessi dati, emerge che tra i giovanissimi l’esperienza del sexting rappresenta
tutt’altro che un’eccezione, favorita dalla diffusione degli smartphone. Le reazioni
degli adolescenti intervistati che hanno ricevuto filmati pornografici sono pre-
valentemente positive:
➣ il 30,1% dice che gli ha fatto piacere;
➣ il 29,1% che lo ha divertito.
(15) Figli di oggi. Cittadini (fragili) di domani. L’indagine su Infanzia e Adolescenza Eurispes-
Telefono Azzurro, in https://eurispes.eu/news/figli-di-oggi-cittadini-fragili-di-domani/.
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