Page 108 - Rassegna 2021-4
P. 108
DOTTRINA
Naturalmente, rientra nel campo di discrezionalità del controllore definire
chi delle diverse imprese partecipanti avrebbe ricevuto l’attenzione più ampia e
più articolata. Così la scelta (cioè la definizione del “campione”) è caduta su un
numero ristretto di soggetti, solo su dieci delle venti imprese aggiudicatarie, e,
naturalmente, su quelle di esse che risultavano essere i loro rappresentanti legali
già stati coinvolti in indagini di natura penale.
Il Magistrato istruttore, quindi, ha proceduto ad incaricare (rectius, a dele-
gare) il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di effettuare, ai sensi
dell’art. 3, comma 8, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, così come integrato dal-
l’art. 56 del decreto legislativo n. 174/ 2016, una serie di accertamenti diretti
assumendo le necessarie informazioni dai singoli direttori dei lavori così come
presenti nei diversi cantieri. Infatti, sono costoro - se riguardati come organi di
controllo interno - a fornire agli imprenditori le informazioni utili per redigere
quel documento che attesta lo stato di avanzamento dei lavori, ai fini delle
richieste di pagamento al committente.
L’incarico, comunque, veniva svolto - sulla base di intese intervenute con
il Comando della Regione Basilicata - dal Nucleo speciale degli ispettori del
lavoro che ha competenza nella salvaguardia e nella tutela della disciplina del
lavoro anche in campo edilizio.
A tal riguardo, occorre richiamare l’attenzione sul fatto che nessun altro
Corpo di polizia ha questa specializzazione, che bisogna considerare attribuita
dalla legge per fini di rispetto della legislazione sociale che i datori di lavoro
devono garantire. Particolare attenzione è stata posta nella elaborazione della
delega alle indagini del Magistrato, addetto al controllo sulla gestione,
all’Arma.
Infatti, l’accertamento dello stato di avanzamento dei lavori avrebbe dovuto
effettuarsi una volta al mese per tutto il tempo di realizzazione dell’opera.
Inoltre, avrebbe dovuto essere acquisita documentazione fotografica dello stato
del cantiere tutte le volte in cui l’accertamento veniva effettuato.
Per onore di cronaca, in considerazione dell’ambiente alquanto ristretto in
cui si stava operando, la notizia che gli accertamenti diretti erano effettuati
dall’Arma su delega della Corte dei conti in sede di controllo concomitante
ebbe una diffusione immediata, con ripercussioni conseguenti sui comporta-
menti degli operatori impegnati nel dare esecuzione ad altri lavori.
Una scelta, sulla quale si è meditato con attenzione e che ha posto fine al
fenomeno dell’utilizzo di manodopera priva di permesso di soggiorno o,
comunque, priva dei requisiti di legge, fu l’avere richiesto, da parte della Corte,
un controllo ripetuto nel tempo.
106