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DOTTRINA




                    Naturalmente, rientra nel campo di discrezionalità del controllore definire
              chi delle diverse imprese partecipanti avrebbe ricevuto l’attenzione più ampia e
              più articolata. Così la scelta (cioè la definizione del “campione”) è caduta su un
              numero ristretto di soggetti, solo su dieci delle venti imprese aggiudicatarie, e,
              naturalmente, su quelle di esse che risultavano essere i loro rappresentanti legali
              già stati coinvolti in indagini di natura penale.

                    Il Magistrato istruttore, quindi, ha proceduto ad incaricare (rectius, a dele-
              gare) il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di effettuare, ai sensi
              dell’art. 3, comma 8, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, così come integrato dal-
              l’art. 56 del decreto legislativo n. 174/ 2016, una serie di accertamenti diretti
              assumendo le necessarie informazioni dai singoli direttori dei lavori così come
              presenti nei diversi cantieri. Infatti, sono costoro - se riguardati come organi di
              controllo interno - a fornire agli imprenditori le informazioni utili per redigere
              quel documento che attesta lo stato di avanzamento dei lavori, ai fini delle
              richieste di pagamento al committente.
                    L’incarico, comunque, veniva svolto - sulla base di intese intervenute con

              il Comando della Regione Basilicata - dal Nucleo speciale degli ispettori del
              lavoro che ha competenza nella salvaguardia e nella tutela della disciplina del
              lavoro anche in campo edilizio.
                    A tal riguardo, occorre richiamare l’attenzione sul fatto che nessun altro
              Corpo di polizia ha questa specializzazione, che bisogna considerare attribuita
              dalla legge per fini di rispetto della legislazione sociale che i datori di lavoro
              devono garantire. Particolare attenzione è stata posta nella elaborazione della
              delega alle indagini del Magistrato, addetto al controllo sulla gestione,

              all’Arma.
                    Infatti, l’accertamento dello stato di avanzamento dei lavori avrebbe dovuto
              effettuarsi una volta al mese per tutto il tempo di realizzazione dell’opera.
              Inoltre, avrebbe dovuto essere acquisita documentazione fotografica dello stato
              del cantiere tutte le volte in cui l’accertamento veniva effettuato.
                    Per onore di cronaca, in considerazione dell’ambiente alquanto ristretto in
              cui si stava operando, la notizia che gli accertamenti diretti erano effettuati
              dall’Arma su delega della Corte dei conti in sede di controllo concomitante
              ebbe una diffusione immediata, con ripercussioni conseguenti sui comporta-
              menti degli operatori impegnati nel dare esecuzione ad altri lavori.

                    Una scelta, sulla quale si è meditato con attenzione e che ha posto fine al
              fenomeno dell’utilizzo di manodopera priva di permesso di soggiorno o,
              comunque, priva dei requisiti di legge, fu l’avere richiesto, da parte della Corte,
              un controllo ripetuto nel tempo.


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