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INSERTO



             fatti, la scelta delle più adeguate attività analitiche da intraprendere e, infine, l’in-
             terpretazione dei risultati e la loro valutazione come potenziali fonti di prova.

             2.3 Le procedure di repertazione sul corpo delle vittime, sugli indumenti e su oggetti

                  Chiunque può subire maltrattamenti e/o violenze sessuali, ma alcuni sog-
             getti sono particolarmente vulnerabili, come bambini ed anziani, giovani donne,
             persone con disabilità, soggetti socio-economicamente disagiati e senza fissa
             dimora, prostitute, soggetti reclusi in ambiente carcerario, richiedenti protezioni
             internazionale, sempre più numerosi considerati gli attuali flussi migratori, e
             coloro che vivono in aree di conflitto.
                  Negli anni, oltre alla cospicua letteratura scientifica inerente agli aspetti più
             specificamente medici e investigativi soprattutto nei casi di violenza sessuale,
             sono  stati  elaborati  protocolli,  raccomandazioni  e  linee-guida,  sia  in  ambito
             internazionale  che  nazionale,  finalizzati  all’armonizzazione  delle  attività  di
                          (27)
             natura sanitaria, assistenziale e di polizia giudiziaria da compiere dal momento
             in cui una vittima di violenza e/o maltrattamento accede ad una struttura sani-
             taria di pronto soccorso (cosiddetta fase di triage) o comunque dal momento in
             cui una vittima sporga querela per il fatto subito.
                  Il principale riferimento nazionale è attualmente rappresentato dal DPCM
             (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 24 novembre 2017, Linee
             guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assi-
             stenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, (GU Serie Generale n. 24 del 30
             gennaio 2018).
                  L’obiettivo di tali linee guida è quello di orientare e indirizzare il personale
             operante, in particolar modo il personale sanitario, nella scelta delle procedure
             più opportune per l’assistenza alle vittime di violenza e maltrattamento, fornen-
             do un intervento adeguato e integrato di assistenza sanitaria, psicologica, ma
             anche giudiziaria. La ratio è quella di garantire, oltre al prioritario trattamento
             delle conseguenze fisiche e psicologiche di una violenza, tutte quelle procedure
             volte ad assicurare le fonti di prova necessarie per l’accertamento e la repressio-
             ne del reato e per l’individuazione del reo e la verifica delle sue responsabilità
             penali.

             (27)  World Health Organization (WHO) - Department of  Reproductive Health and Research (Clinical manage-
                  ment of  rape and intimate partner violence survivors: developing protocols for use in humanitarian settings, 15
                  December  2020;  https://www.who.int/publications/i/item/9789240001411)  e  USA
                  Department of  Justice - Office of  Justice Programs (National Best Practices for Sexual Assault Kits: A
                  Multidisciplinary Approach. Recommendations for a victim-centered approach in responding to sexual assault
                  cases, 7 August 2017; https://nij.ojp.gov/topics/articles/national-best-practices-sexual-assault-
                  kits-multidisciplinary-approach).

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