Page 22 - Layout 2
P. 22

INSERTO



                  In un numero poco rilevante di reati di violenza sessuale, e comunque
             sulla base di specifiche indicazioni da parte della vittima, questo fluido può
             essere utile a provare un contatto intimo tra vittima e aggressore. Il vantaggio
             associato con l’analisi delle tracce di urina è la possibilità di caratterizzarne la
             natura in maniera estremamente specifica grazie alla rilevazione immunologica
             dell’uromodulina, unicamente espressa in questo fluido. Dal punto di vista della
             tipizzazione  del  DNA,  in  pratica,  la  maggiore  possibilità  di  ottenere  profili
             genetici utili all’identificazione si ha con tracce liquide dalle quali sia possibile
             isolare per centrifugazione il sedimento urinario ricco di frammenti cellulari
             nucleati e DNA libero (complessivamente il DNA nell’urina liquida ha una con-
             centrazione media di 1-20 ng/ml), mentre le tracce essiccate raramente consen-
             tono di ottenere risultati apprezzabili (il sedimento risulta troppo disperso).
                  ➣ Formazioni pilifere. Le formazioni pilifere, sebbene con una frequenza di
             rinvenimento molto inferiore rispetto ai materiali biologici sopra indicati, rap-
             presentano possibili tracce rinvenibili in alcuni eventi di violenza sessuale, in
             particolare caratterizzati da colluttazione e azioni traumatiche in cui peli e capel-
             li di vittima o aggressore possono trasferirsi alle rispettive pertinenze (sul corpo
             e sugli indumenti).
                  Esse sono formazioni epiteliali cheratinizzate, denominate capelli, se pre-
             senti nella parte alta del capo, e peli, se presenti in altre parti del corpo, diffuse
             sull’intera superficie corporea con esclusione delle piante dei piedi e del palmo
             delle mani. Dal punto di vista strutturale sono costituite da due porzioni, la
             radice e lo stelo. Dal punto di vista delle caratteristiche cromatiche e morfolo-
             giche le formazioni pilifere umane sono generalmente uniformi per colorazione
             e pigmentazione per la loro lunghezza (ad eccezione dei capelli tinti in cui è
             possibile apprezzare la differenza cromatica nella ricrescita). Sulla base della
             fase del loro ciclo vitale le formazioni pilifere possono trovarsi in tre diverse
             condizioni denominate anagen (fase di crescita attiva, molte cellule della radice
             presenti), catagen (fase di vita della formazione pilifera senza accrescimento, cel-
             lule della radice ancora presenti in buona quantità), telogen (fase terminale del
             ciclo vitale della formazione pilifera, con scarse cellule presenti).
                  Negli scenari tipici dei delitti che implicano contatti stretti e colluttazioni,
             come le violenze sessuali o i maltrattamenti, frequentemente vengono rinvenute
             formazioni pilifere strappate a seguito di azioni traumatiche di trazione e ritro-
             vate, ad esempio, tra le dita della vittima, piuttosto che distaccate per caduta
             spontanea. In questi casi in cui le formazioni pilifere si presentano anche a
             gruppi o mazzetti, verosimilmente di origine comune, frequentemente il bulbo
             pilifero è spesso in fase di crescita anagen o catagen.


             20
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27