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INSERTO
come tracce forensi su svariati reperti, sia di pertinenza della vittima come ad
esempio la biancheria intima, e in tal caso risultano scarsamente rilevanti in otti-
ca di identificazione del reo, sia di pertinenza dell’aggressore, come su indu-
menti vari, su parti corporee (ad esempio mani, pene e bocca), e in tal caso
risultano estremamente significative in termini investigativi e probatori.
Per quanto spesso molto rilevanti per corroborare la sussistenza di un rap-
porto di natura sessuale e, quindi, un contatto intimo tra vittima e aggressore,
la loro caratterizzazione biologica risulta difficilmente perseguibile con le attuali
metodiche di laboratorio.
Il fluido mestruale è un insieme, estremamente eterogeneo, di sangue, secre-
zioni genitali, cellule e frammenti cellulari endometriali della parete dell’utero e,
inoltre, estremamente ricco di popolazioni microbiche, che ogni donna in età
riproduttiva perde ciclicamente ogni ventotto giorni per un periodo di quattro-
cinque giorni.
Sebbene in maniera non frequente tracce di liquido mestruale possono
essere associate a eventi di violenza sessuale.
Quando ciò avviene, trattandosi prevalentemente di materiale ematico in
rilevante quantità e non semplice da rimuovere da superfici assorbenti (come gli
indumenti), le tracce di questo tipo risultano di solito facilmente rilevabili ed
estremamente utili soprattutto quando si depositano sulle pertinenze dell’ag-
gressore, collegandolo in maniera convincente al rapporto sessuale. Per quanto
difficilmente distinguibili dalle comuni tracce ematiche recentemente sono stati
individuati biomarcatori utili alla sua caratterizzazione, i dimeri-D di fibrina, deri-
vanti dalla sua degradazione enzimatica (fibrinolisi), specificamente presenti
proprio nel sangue mestruale (e non nel sangue venoso e arterioso) e rilevabili
con metodo immunologico.
Per quanto riguarda l’identificazione personale, le tracce di secrezioni vagi-
nali, ma soprattutto quelle di fluido mestruale, in quanto entrambe ricche prin-
cipalmente in cellule epiteliali mucose, ma anche in globuli bianchi, costituisco-
no una apprezzabile fonte di DNA che, come sopra accennato, diviene partico-
larmente rilevante laddove tali tracce vengano rinvenute sulle pertinenze del
sospettato o su oggetti nell’uso del sospettato.
➣ Feci e urina. Le feci e l’urina rappresentano i principali prodotti di scarto
dei processi digestivi e, da un punto di vista quantitativo, i materiali biologici più
abbondanti che, quotidianamente, un individuo produce e riversa al di fuori del
proprio corpo. In generale la loro associazione alla commissione di un reato è
piuttosto modesta e solitamente limitata a specifiche situazioni, tra cui, in primis,
le violenze sessuali.
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