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INSERTO



             (saliva/saliva,  sperma/sperma,  ecc.)  o  diversa  (sangue/saliva,  sperma/saliva,
             ecc.) derivanti da più individui, rende spesso analiticamente complesse le attivi-
             tà di ricerca, caratterizzazione e tipizzazione genetica.
                  I casi di violenza sessuale, proprio per un modus operandi specifico nella
             gran parte dei casi, ma talvolta anche estremamente vario, sono caratterizzati da
             molteplici contatti, spesso intensi e non transitori, con superfici corporee di
             altri individui e con superfici di oggetti e dal deposito di una molteplicità di
             tracce costituite da materiale biologico diversificato. I reati sessuali costituisco-
             no per questo una fattispecie delittuosa in cui può essere rilevata praticamente
             ogni tipologia di traccia: materiale biologico di varia natura , in ogni possibile
                                                                      (9)
             condizione  e depositato su un’ampia categoria di reperti .
                       (10)
                                                                     (11)
                  Le principali tipologie di materiali biologici comunemente osservati nei
             reati di violenza sessuale o maltrattamento sono: il sangue, il liquido seminale,
             la saliva, le tracce da contatto, le secrezioni genitali femminili, il fluido mestrua-
             le, le feci, l’urina e le formazioni pilifere.
                  ➣ Sangue. Nei crimini che implicano azioni violente e traumatiche, quali le
             violenze sessuali o i maltrattamenti, compiuti con o senza l’ausilio di corpi con-
             tundenti, le tracce ematiche costituiscono una delle tipologie con maggiore fre-
             quenza di rinvenimento in una grande varietà di reati sia contro il patrimonio
             che contro la persona: sul corpo e sui vestiti della vittima o dell’aggressore, sugli
             eventuali oggetti utilizzati per il compimento dell’evento criminoso e, più in
             generale, sulla scena del crimine.
                  Il sangue è un tessuto connettivale fluido costituito da una sospensione di
             cellule o frammenti di cellule, denominata frazione corpuscolata, che rappresentano
             complessivamente il 45% del suo volume, in un mezzo di dispersione fluido
             denominato plasma, una soluzione colloidale prevalentemente acquosa (90%).
             La componente corpuscolata costituita dai cosiddetti elementi figurati cioè dai glo-
             buli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine (trombociti).
                  Da un punto di vista prettamente forense le cellule che racchiudono il
             maggior interesse operativo sono i globuli rossi e i globuli bianchi. I globuli
             rossi,  pur  essendo  cellule  anucleate  (prive  di  nucleo  cellulare  e,  quindi,  di
             DNA nucleare), quindi non utili ai fini della tipizzazione genetica, contengo-
             no  all’interno  del  loro  citoplasma,  una  importante  proteina  intracellulare,

             (9)  Saliva, liquido seminale, sangue, materiale fecale, ecc.
             (10)  Materiale biologico degradato o integro, derivante da un singolo individuo o commisto, con-
                  tenente solo materiali biologici o anche materiali extracorporei derivanti dalle superfici di
                  deposito, prelevato direttamente dal corpo della vittima o depositato su un oggetto, ecc.
             (11)  Reperti costituiti da tamponamenti effettuati sul corpo della vittima, oggetti utilizzati per la
                  commissione della violenza, indumenti, biancheria di uso domestico, tappezzerie, ecc.

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