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IL RUOLO DELLA BIOLOGIA E DELLA GENETICA FORENSE
                                NELL’ASSISTENZA ALLE VITTIME DI VIOLENZA



               all’indagine tecnica di biologia forense, rendendola quindi spesso risolutiva nel
               supportare l’intero assetto investigativo durante le indagini preliminari e a sup-
               porto delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.
                     Al tempo stesso, tuttavia, le tracce si depositano (spesso inconsapevolmen-
               te) tra individui nelle comuni relazioni interpersonali quotidiane (abbracci, strette
               di mano, oggetti condivisi, ecc.), anche laddove non sia stato necessariamente
               consumato un reato, e purtroppo talvolta anche durante le attività dei rilievi tec-
               nico-scientifici a seguito della commissione di un reato.
                     Tali circostanze, unitamente alle straordinarie capacità tecnico-scientifiche
               di rilevarle , impongono estrema cautela da parte degli investigatori e l’adozio-
                         (4)
               ne, sia in sede di rilievi tecnici e repertamento, che nelle successive fai analitiche
               e valutative di laboratorio, di procedure standardizzate affidabili, rigorose e con-
               divise dalla intera comunità scientifica in cui vengano convolti medici di pronto
               soccorso e altri professionisti della emergenza, medici legali, personale specializ-
               zato di polizia giudiziaria e genetisti forensi.
                     È evidente che in un caso di maltrattamento/violenza sessuale, una volta
               assicurata alla vittima la prioritaria assistenza sanitaria e psicologica, gli opera-
               tori coinvolti dovranno garantire che le potenziali fonti di prova vengano assi-
               curate: correttamente individuate, acquisite e conservate, affinché le successive
               indagini tecniche di polizia giudiziaria vengano condotte nella maniera più effi-
               cace, oggettiva e garantista possibile (sia nei confronti della presunta vittima, sia
               del presunto aggressore).
                     A tal fine, come in ogni indagine di natura tecnico-scientifica, il requisito
               essenziale e irrinunciabile è rappresentato da una opportuna condotta delle fasi
               iniziali della ricerca e della acquisizione delle fonti di prova, in carenza o in
               assenza  delle  quali  l’intera  indagine  può  risultare  irrimediabilmente  compro-
               messa. Sarà pertanto necessario garantire:
                     ➣ una corretta procedura di selezione, acquisizione de campionamento dei
               reperti in funzione del modus operandi nel caso in specie, della presumibile tipolo-
               gia e condizioni delle tracce biologiche e delle informazioni raccolte dalla vittima;
                     ➣ una corretta modalità di confezionamento e conservazione dei reperti
               per il trasferimento all’organo tecnico-scientifico che curerà le analisi di labora-
               torio richieste (principalmente analisi biologico forensi, analisi chimico-tossico-
               logiche e analisi merceologiche);


               (4)   Poche decine di picogrammi di DNA, anche in condizioni di parziale degradazione, sono
                     sufficienti, con le più recenti metodiche di tipizzazione genetica, per ottenere un profilo del
                     DNA idoneo all’identificazione personale (un picogrammo corrisponde a un milionesimo di
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                     un milionesimo di grammo, 1 pg=10  g).

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