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                              L’INSEGNAMENTO DELL’ARABO AL PERSONALE MILITARE



                       Questo programma fornisce loro una forma linguistica “flessibile”, tale da
                  risultare spontanea e non pedante, e al tempo stesso sufficientemente formale
                  da non esser stigmatizzata come dialetto stretto.


                  3.  Sviluppi dell’insegnamento linguistico al personale militare
                       Il primo Paese che destinò una significativa attenzione all’insegnamento
                  delle lingue in ambito militare furono gli Stati Uniti. In particolare, con l’avven-
                  to della Seconda guerra mondiale , divenne indispensabile poter disporre di
                                                   (13)
                  personale militare e d’intelligence che lavorasse nel settore dell’interpretariato e
                  della traduzione e che conducesse ricerche su campo. Il governo incaricò alcune
                  università affinché sviluppassero un programma di addestramento linguistico
                  che permettesse di acquisire effettive competenze comunicative in diverse lin-
                  gue, tra cui l’arabo. Fu così che nacque nel 1942 “il programma di addestramen-
                  to  specializzato  dell’esercito”  (ASTP ).  Parte  fondamentale  di  questo  pro-
                                                       (14)
                  gramma era l’uso di un “informante”, vale a dire un parlante nativo impiegato
                  come fonte di espressioni e termini destinati ad essere memorizzati e imitati da
                  parte degli studenti nel corso della pratica linguistica. A supervisionare il suo
                  lavoro v’era un linguista, non necessariamente conoscitore della lingua, adde-
                  strato per estrarne le strutture basilari. Si trattava di corsi intensivi della durata
                  di dieci ore al giorno per sei giorni settimanali. Benché sia durato solamente due
                  anni, tale programma fu di grande innovatività, considerate le procedure impie-
                  gate nella didattica e il carattere intensivo dell’addestramento. Esso inoltre ebbe
                  effetti a lungo termine, dal momento che dal bacino di individui sottoposti
                  all’addestramento provenne non soltanto personale governativo ma anche edu-
                  catori e uomini d’affari aventi rapporti con quelle parti del mondo per cui erano
                  stati addestrati. Non va dimenticata poi la creazione di materiali glottodidattici
                  per le diverse lingue e dialetti e l’applicazione di moderne tecniche scientifiche
                  (prima fra tutte “l’approccio orale”) a un insegnamento linguistico basato sino
                  ad allora sul tradizionale metodo grammaticale traduttivo . Dopo la seconda
                                                                          (15)
                  metà del XX secolo, con l’istituzione della NATO e l’avvio di un processo di
                  cooperazione  internazionale  tra  i  Paesi  membri  in  ambito  difesa,  emerse  in
                  modo perentorio l’assoluta necessità di realizzare in campo militare la più ampia
                  interoperabilità fra le disparate componenti delle Forze Alleate.


                  (13)  Nei secoli precedenti l’insegnamento dell’arabo negli Stati Uniti era dettato prevalentemente
                       da interessi teologi e filologici nei confronti del mondo islamico (MCCARUS, 1987, pag. 13).
                  (14)  Army Specialized Training Program (Richards and Rodgers, 1997, pagg. 50-51; MCCARUS, 1987, pag. 14).
                  (15)  Richards and Rodgers, 2001.
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