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                                                DOTTRINA



                    Si pensi ad esempio a quando, nel corso di un dibattito politico, il locutore
               decide di introdurre una battuta ricorrendo all’arabo colloquiale .
                                                                             (11)

               2.2 Il modello di insegnamento del Foreign Service Institute
                    Un modello alternativo di interpretare la realtà sociolinguistica della lingua
               araba è quello di concepirla come un sistema unico, una realtà multiglossica
               nella quale le differenti varietà coesistono una accanto all’altra. Tali varietà si
               collocano all’interno di un continuum nel quale chi parla e scrive effettua uno slit-
               tamento costante fra i differenti livelli di lingua a seconda di fattori linguistici ed
               extra-linguistici come il background dei parlanti, la formalità dell’argomento e il
               contesto; inoltre non rappresentano sistemi incompatibili, piuttosto condivido-
               no un nucleo centrale significativo. Il modello di insegnamento che più si avvi-
               cina a questa interpretazione della lingua è quello sviluppato al Foreign Service
               Institute (FSI) della Georgetown University. Obiettivo principale di tale istituzione,
               destinata alla formazione linguistica del personale del Dipartimento di Stato
               degli Stati Uniti d’America destinato a sedi straniere (in primo luogo diplomatici
               e militari), è quello di fornire competenze generalmente spendibili nell’insieme
               del mondo arabo, in modo da rendere gli apprendenti autonomi rispetto all’ef-
               fettiva destinazione di servizio. A questo scopo, un gruppo di linguisti guidati
               da Karen Ryding, ha iniziato a indagare e a definire un modello di arabo inter-
               dialettale che ha preso il nome di Formal Spoken Arabic (FSA). Il Formal Spoken
               Arabic seleziona una serie di tratti parlati comuni alle principali varietà dialettali
               formando una sorta di “arabo parlato mediano” sostanzialmente ispirato alle
               varietà usate nei mezzi di comunicazione panarabi quando non si utilizza l’arabo
               standard . Pur non rappresentando la lingua vernacolare di una ben precisa
                        (12)
               regione del mondo Arabo, il Formal Spoken Arabic costituisce tuttavia un seg-
               mento  reale  di  quel  continuum  linguistico  che  racchiude  le  sopramenzionate
               varietà di Arabo. Il FSA consente di presentare all’apprendente in modo gradua-
               le il tema della variazione attraverso l’apprendimento delle locuzioni e degli ele-
               menti di variazione più significativi. Il successo riscontrato nell’insegnamento
               del Formal Spoken Arabic agli impiegati del Dipartimento di Stato risiede nell’aver
               risposto all’esigenza da parte di questi ultimi di dover comunicare con personale
               arabo di diversa provenienza sia in contesti formali sia informali, esigenza que-
               sta a cui l’insegnamento del MSA da solo non poteva certo rispondere.


               (11)  A. ALBIRINI, Modern arabic sociolinguistics. Diglossia, codeswitching, attitudes and identity, Routledge,
                    London and New York, 2016, pag. 324.
               (12)  Il progetto è descritto in Ryding (1991). Un libro di testo secondo queste linee è Ryding &
                    Mehall, 2005.
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