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VIOLENZA DOMESTICA: UN MALE DAI TANTI VOLTI



                     In altri termini, con l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici è possibile che
               la vittima di Deepfake si trovi rappresentata in luoghi e contesti mai frequentati e
               le si attribuiscano comportamenti mai realizzati o discorsi mai pronunciati.
                     Una particolare sottotipologia di Deepfake è quella del deepnude, una tecno-
               logia molto pericolosa che attraverso dei programmi automatizzati (es. i bot di
               Telegram) o con mezzi digitali quali l’intelligenza artificiale, letteralmente “spo-
               glia” le persone: partendo da un’immagine reale, dopo una rapida elaborazione
               viene restituita la stessa immagine senza veli. L’App. “Deepnude” è durata solo
               qualche giorno, tanto da suscitare le proteste degli utenti e della stampa e da
               spingere i creatori a chiuderla. Nonostante ciò, online sono ancora disponibili i
               file di download dell’applicazione e, ancora più grave, le immagini create con essa
               sono reperibili sui canali Telegram o sui forum online.
                     Tanto è bastato per aprire scenari sconvolgenti e inquietanti sul fronte del
               revenge porn e del deepfake. L’aspetto allarmante è che questi programmi “funzio-
               nano” solo con le foto di donne, per cui tale tecnologia sta diventando un vero
               e proprio strumento di abuso e violenza di genere con il solo scopo tossico di
               violare quelli che sono i diritti fondamentali della persona, alla privacy, all’imma-
               gine, al decoro, alla reputazione. Le conseguenze possono essere disastrose; tra
               le altre si riscontra l’allontanamento della vittima dal nucleo familiare, dal con-
               testo sociale in cui vive o dal posto di lavoro; oppure la colpevolizzazione della
               vittima, il cosiddetto victim blaming, in quanto spesso succede che ci si focalizzi
               sulla stessa vittima e su quelle che potrebbero essere le sue colpe anziché con-
               centrarsi sul carnefice. In una società sempre più pervasa dalle immagini, il pro-
               blema del Deepfake ci pone di fronte a una tecnologia che è in grado, manipo-
               lando le immagini, di manipolare la realtà; creando video e immagini contraf-
               fatte tanto più inquietanti quanto sempre più realistiche, così da diventare di dif-
               ficile discernimento anche per gli esperti delle tecnologie multimediali.
                     Si prospetta purtroppo il diffondersi sempre più massivo del fenomeno,
               visto che attualmente non esistono misure in grado di contrastare efficacemen-
               te questo tipo di attività. Tuttavia, l’attenzione al problema sta aumentando,
               tanto che aziende come Facebook e Google hanno iniziato a investire in misure
               volte al suo contrasto. Lo stesso Garante per la protezione dei dati personali,
               preoccupato per gli effetti devastanti del fenomeno ha deciso di aprire un’istrut-
               toria nei confronti di Telegram, servizio di messaggistica già oggetto di un’attività
               di verifica da parte dell’Autorità .
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               (68)  Garante per la Protezione dei Dati Personali. Deepfake: il Garante privacy apre un’istruttoria nei con-
                     fronti  di  Telegram per il  software che “spoglia” le donne. Articolo  online,  2020.  Link:
                     https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9470722.

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