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VIOLENZA DOMESTICA: UN MALE DAI TANTI VOLTI
Il fenomeno descritto è una forma di violenza simile ad altre compiute
online poiché ha la peculiarità di compiersi attraverso un atto offensivo verso
qualcuno mediante gli strumenti della rete con un impatto, tuttavia, reale e con-
creto sulla vita e la salute di chi la subisce.
Recentemente alcune ricerche hanno esaminato il fenomeno dell’invio e
della ricezione di media con contenuti sessualmente espliciti, noto come sexting
(neologismo derivato dall’unione delle parole inglesi sex, sesso, e texting, ovvero
l’invio di messaggi elettronici).
Nel sexting, le persone inviano immagini esplicite di sé stesse utilizzando
dispositivi digitali che, a loro volta, permettono di condividere facilmente que-
ste immagini con altri utenti attraverso la rete. Si tratta quasi sempre di una ven-
detta compiuta da un ex partner, con una percentuale di vittime, ancora, decisa-
mente maggiore per le donne. La differenza numerica delle distribuzioni dei
casi riflette in qualche modo l’ampia diffusione del fenomeno della violenza di
genere e dell’odio agito nei confronti delle donne. Potremmo dire che il cam-
biamento di forma non fa che confermare la sostanza.
Il revenge porn è una vendetta il cui obiettivo è quello di ristabilire la propria
egemonia e il potere di controllo all’interno di una relazione di coppia o nei
confronti di un ex partner. Si caratterizza per la pubblicazione e la condivisione
non consensuale di materiale multimediale (foto e video) dal contenuto sessual-
mente esplicito, principalmente dopo la fine di una relazione. La pornografia
non consensuale è spesso una forma di violenza domestica, specialmente nei
numerosi casi in cui le immagini intime sono coercitivamente ottenute da un
partner che abusa della propria posizione di dominio. Il risultato è devastante: è
facile che si scateni una sorta di aberrante effetto domino, le vittime del revenge
porn vivono nella paura, spesso affermano anche di avere disturbi d’ansia e di
soffrire di attacchi di panico; alcune sono costrette a eliminare qualsiasi loro
profilo dalla rete, per poter impedire agli sconosciuti di trovarle online; in poche
ore le immagini e i video diffusi dal primo soggetto diventeranno di dominio
pubblico, azionando una scia insidiosa e incontrollabile di condivisioni.
Le vittime ricevono messaggi di insulti e minacce, anche di morte; spesso
si trovano costrette a lasciare le loro case e le loro famiglie per ricominciare una
nuova vita in anonimato. Altre, purtroppo, prese dal panico e dalla disperazione
per un mostro che corre più in fretta di loro e che è difficile arginare, conside-
rata la velocità con cui può viaggiare il contenuto online, possono prendere in
considerazione come unica soluzione il suicidio.
Il fenomeno, purtroppo, ha visto una sua crescita esponenziale anche in
Italia.
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