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VIOLENZA DOMESTICA: UN MALE DAI TANTI VOLTI



                     Nel caso specifico del Deepfake va segnalato il vademecum pubblicato nel
               dicembre  2020  dal  Garante  per  la  protezione  dei  dati  personali,  dal  titolo
               “Deepfake. Il falso che ti «ruba» la faccia (e la privacy)” , al fine di illustrare i princi-
                                                               (74)
               pali rischi derivanti, tra cui quelli del deepnude.
                     Il  Garante  elenca  alcune  raccomandazioni  per  difendersi  dal  Deepfake
               impegnandosi nel contempo in qualità di Autorità per contrastare l’utilizzo ille-
               cito di tale tecnica, ovvero:
                     ➣ evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei
               propri cari, soprattutto con riferimento ai social media;
                     ➣ imparare  a  riconoscere  il  Deepfake,  prestando  attenzione  alla  qualità
               della foto e/o del video;
                     ➣ evitare di condividere un video o una foto nel caso in cui si sospetti che
               sia stato realizzato attraverso l’applicazione di tale tecnica;
                     ➣ rivolgersi alle autorità di polizia o alla stessa autorità garante per la pro-
               tezione dei dati personali, se si ritiene che il Deepfake sia stato utilizzato in modo
               da compiere un reato o una violazione della privacy.
                     È bene inoltre mettere al corrente gli utenti e gli operatori che si occupano
               del  contrasto  che  vi  sono  alcuni  elementi  che  consentono  di  sospettare  i
               Deepfake: i glitch, ovvero i movimenti a scatto delle immagini; le incongruenze
               nei movimenti del volto; i movimenti degli occhi innaturali; la voce del soggetto
               che può apparire distorta; l’illuminazione del viso che quasi sempre risulta esse-
               re fissa e monocromatica.
                     In conclusione, è comunque possibile affermare che l’utente medio del
               web può avere difficoltà nella distinzione dei materiali multimediali veri da quelli
               falsi, nel riconoscere una menzogna diffusa in maniera esponenziale da una
               notizia fondata. Soltanto attraverso una adeguata conoscenza e consapevolezza
               della criticità dei nuovi fenomeni, come nel caso del Deepfake, e dei rischi ad
               esso connessi si potrà assicurare un adeguato grado di tutela che, attualmente,
               non può essere garantito appieno dalle norme vigenti.
                     È opportuno, ancora, evidenziare che dal punto di vista educativo bisogna
               cercare di diffondere una cultura digitale sin dalle scuole primarie in modo da
               fornire gli strumenti per permettere un uso corretto dei media e l’adozione di
               comportamenti etici. Il web può essere considerato un’arma a doppio taglio: può
               diventare molto pericoloso ma con una adeguata formazione e istruzione può
               anche essere un ottimo alleato contro l’illegalità e l’omertà.

               (74)  Garante per la protezione dei dati personali. Deepfake Il falso che ti «ruba» la faccia (e la privacy).
                     Vademecum.
                     Link: https://www.gpdp.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9512226.

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