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                                             STUDI MILITARI



                    L’Arma si trovò del tutto immersa in quella situazione che il giurista e filo-
               sofo politico Carl Schmitt ha definito concettualmente nei termini dello ‘stato
               d’eccezione’, cioè in una situazione dove la guerra e la sconfitta militare di una
               avventurosa e deprecabile alleanza aveva determinato una interruzione ordina-
               mentale, un cleavage societario nella realtà siciliana e italiana i cui riflessi saran-
               no forieri di ulteriori scomposizioni del tessuto comunitario. In quelle circo-
               stanze - così tanto tormentate in terra di Sicilia - di trapasso dalla guerra alla
               non belligeranza e da questa all’approdo della riconquistata pace, l’Arma dei
               Carabinieri  diede  perciò  un  limpido  esempio  di  coesione  morale  e  militare
               volendo esprimere con la propria integrità di Corpo l’essere, nonostante tutto,
               l’incrollabile custode della sicurezza del popolo siciliano e la vigile sentinella
               dell’italianità della Sicilia.
                    Siano, dunque, consentite alcune brevi considerazioni che certamente non
               hanno nessuna pretesa di essere esaustive. Va innanzi tutto precisato che nella
               narrazione di quegli accadimenti la storiografia ha prevalentemente privilegiato
               l’interpretazione  alla  descrizione  dei  fatti  sovrapponendo  con  ciò  il  quadro
               ermeneutico correttamente intestato all’esito finale della liberazione a quello
               della guerra combattuta sul fronte del confine siciliano. Il significato di valore
               dello scopo, cioè la liberazione in seguito allo sbarco alleato, ha affievolito l’in-
               teresse  di  far  memoria  della  resistenza  militare  opposta  dalle  nostre  Forze
               Armate.
                    Volendo contrastarne l’oblio, si è voluto ricordare con questa ricostruzio-
               ne l’onore militare dei Carabinieri Reali e di tutti i combattenti italiani che, senza
               tentennamenti, ostinatamente e disciplinatamente, non cedettero agli sbanda-
               menti e compirono il loro dovere fino all’ultimo uomo.
                    Ma se per un verso nell’isola l’antifascismo non fu un fenomeno di massa
               essendo per lo più circoscritto in ambienti elitari e mancò, per un altro verso,
               una sua organizzazione paramilitare di stampo partigiano, è pur vero che ai sici-
               liani fu restituita quella libertà che fortifica la vita e lo sviluppo dei popoli. Sotto
               questa angolazione si è voluto, allora, mettere in risalto che in Sicilia durante i
               mesi  dell’Amministrazione  Militare  Alleata  maturò  un  secondo  risorgimento
               grazie alla dignità morale dell’Arma e dei suoi Carabinieri, la quale affiancò leal-
               mente la pur momentanea nuova dirigenza straniera nella consapevole impresa
               della costruzione della libertà per la nuova e rigenerata nazione italiana.








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