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I CARABINIERI, LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA
E L’ALLIED MILITARY GOVERNMENT OF OCCUPIED TERRITORIES
tempo dell’onore militare, i mesi che seguiranno fino al febbraio del 1944 saran-
no quelli, di certo non meno significativi, del tempo della fedeltà al territorio e
alla popolazione siciliana.
Poletti svolse durante il suo incarico un ruolo simile a quello di un pro-
console adeguando la sua azione amministrativa ora alle esigenze di una guerra
ancora in corso ora alle istanze di una realtà politica siciliana assai fluida ora agli
obiettivi di ricostruzione dello stato italiano non ancora messi a fuoco in manie-
ra definitiva dalle Potenze alleate. In tale contesto le sue primissime mosse furo-
no quelle, in sede amministrativa, di porre come sindaci, per un verso, noti
esponenti del separatismo e, per altro verso, come è inconfutabilmente accerta-
to, storiche figure di estrazione mafiosa , ma non gli dovette sfuggire neppure
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l’importanza del documento scritto dall’allora avvocato Mattarella, padre del-
l’attuale Presidente della Repubblica, che a Caltanissetta con Alessi, Restivo e
Aldisio, inaugurava la nascita della Democrazia Cristiana siciliana.
Si può allora ben capire in quale misura proprio nei mesi che vanno da set-
tembre a novembre del 1943 (data del loro reimpiego subordinato
all’Amministrazione militare dell’isola) - nel quale periodo l’Arma aveva già tra-
sferito il proprio Comando Generale a Bari ove si era insediato il Governo ita-
liano legittimo - i Carabinieri Reali della Sicilia subirono una forte lesione di
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autorità in riferimento alla loro testimonianza di fedeltà ai valori nazionali uni-
tari ed in relazione alla rappresentanza della legalità dell’ordine statale.
Il reimpiego dei Carabinieri Reali da parte delle Potenze vincitrici anglo-
americane nel territorio siciliano militarmente occupato e sottratto all’ancora
nemico Governo legittimo del Regno d’Italia fu inizialmente reso possibile dalla
proposta di Churchill, espressa in una nota del 21 settembre 1943 inviata a
Roosevelt, nella quale il Primo Ministro Britannico lo persuadeva che sarebbe
(25) Tra questi l’esponente degli agrari e del movimento indipendentista siciliano Conte Lucio
Tasca Bordonaro, che gli successe a settembre quando il Tenente Colonnello americano lasciò
la funzione di Commissario del Comune di Palermo assegnatagli dalle autorità militari alleate
il 22 luglio, e inoltre alcuni conclamati mafiosi che si avvalevano di presunte benemerenze
antifasciste in quanto erano stati condannati al confino mentre, in realtà, avevano subito quella
pena poiché erano dediti alla delinquenza comune. È noto, ad esempio, che Calogero Vizzini
fu imposto come Sindaco di Villalba (CL) e Giuseppe Genco Russo come Sindaco di
Mussomeli. Per quanto riguarda l’Amministrazione comunale di Lercara, paese di nascita di
Lucky Luciano, è assai verosimile quanto narra in un suo romanzo ambientato in Adano, alias
Lercara, il corrispondente di guerra Jonh HERSEY, in Una campana per Adano, Bompiani,
Milano, 1946, e ripubblicato recentemente (edizioni Castelvecchi, Roma, 2013). Sempre per
quanto riguarda il paese del mafioso Luciano, cfr. Claudio LI GOTTI, Gli Americani a Licata.
Dall’amministrazione militare alla ricostruzione democratica, Prospettiva editrice, 2008.
(26) La caserma ‘Chiaffredo Bergia’ di Bari ospitava la Legione CCRR comandata dal Colonnello
Romano Dalla Chiesa. Diventò 12 settembre del 1943 la sede del trasferito Comando
Generale dell’Arma che, in una prima fase, assunse la denominazione di Comando dei
Carabinieri Reali dell’Italia Meridionale e, in una seconda fase, quella di Comando dell’Arma
dei Carabinieri dell’Italia Liberata agli ordini del Generale Giuseppe Pieche.
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