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STUDI MILITARI
In realtà nelle Battaglie di Gela e dei Monti Iblei sia i Carabinieri Reali sia
i Corpi d’Armata, le Divisioni e i Reggimenti del Regio Esercito pagarono un
alto prezzo in termini di perdita di uomini e di mezzi, subendo a volte anche le
barbare esecuzioni dei propri soldati catturati.
Si vuol qui ricordare, seppure per sommi capi e senza pretesa esaustiva,
il doloroso elenco delle uccisioni sommarie di alcuni militari italiani avvenute
durante lo sbarco e l’avanzata alleata verso l’interno in quel contesto delle ope-
razioni della Campagna di Sicilia e che furono accertate dalle indagini dei
Carabinieri: vengono fucilati il 10 luglio nella spiaggia di Marzamemi, in loca-
lità di Pachino, le Medaglie d’Oro al Valore Militare alla memoria il
Sottotenente cpl costiero Luigi Adorno di Noto e il suo pari grado Vincenzo
Barone di Modica; vengono eliminati fisicamente per ordine del capitano John
T. Compton i trentasei soldati che si erano arresi all’aeroporto di San Pietro-
Biscari-Acate dopo avere difeso un fortino; vengono massacrati i sessanta
uomini che avevano deposto le armi dopo la resistenza opposta davanti all’ae-
roporto di Comiso, (ne è testimone il giornalista inglese Alexander Clifford
che era al seguito della 45ª Divisione); vengono freddati col mitra dalla furia
omicida del Sergente americano H. T. West del 180º Fanteria i trentasette mili-
tari fatti prigionieri sulla spiaggia di Scoglitti che gli erano stati consegnati dal
Maggiore Denman per essere interrogati nelle retrovie.
Dei loro poveri cadaveri se ne ebbe notizia il 15 luglio, cioè il giorno suc-
cessivo, grazie alla coraggiosa denuncia ai propri superiori fatta dal Cappellano
militare americano, Colonnello Reverendo W. E. King; sono massacrati i brac-
cianti dell’insediamento colonico ‘Arrigo Ventimiglia’ di contrada Piano Stella,
sito equidistante dalle basi aeree italiane di Comiso e di Ponte Olivo .
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Man Mano che l’avanzata degli eserciti angloamericani procedeva spedita-
mente, tra i mesi di luglio e di agosto, alla completa occupazione della Sicilia e
per converso le Forze italo-tedesche dell’Asse retrocedevano per evacuare dal-
l’isola, non rimase alla popolazione siciliana che sperare nell’intervento dei
Carabinieri Reali per proteggersi dalle vessazioni dei nemici e dalle ruberie delle
allora alleate truppe tedesche, le quali durante la ritirata brutalmente razziavano
(17) Cfr. Gianfranco CIRIACONO, Le stragi dimenticate. Gli eccidi americani di Biscari e Piano Stella, Cdb,
2005; dello stesso autore (che è figlio di un maresciallo in pensione dei Carabinieri),
Arrivano…, Comune di Vittoria, 2003; Giuseppe Federico GHERGO, 14 luglio: il massacro di
Biscari, in Storia Militare, ottobre, n. 133, 2004; Carlo D’ESTE, Lo sbarco in Sicilia, Mondadori,
Milano 1990; Alfio CARUSO, Arrivano i nostri, Longanesi, Milano, 2004; Ezio COSTANZO,
Sicilia 1943. Breve storia dello sbarco alleato, Le Nove Muse, Catania, 2007; Id., La guerra in Sicilia,
1943. Storia fotografica, Le Nove Muse, Catania, 2009. Il 30 agosto del 1943 Horace West fu
processato dai suoi e fu condannato al carcere a vita. Compton, per l’altro episodio delle ese-
cuzioni sommarie di militari italiani a Biscari, fu dichiarato invece non colpevole e perciò
assolto. Successivamente, nel febbraio del 1944, una Commissione militare d’inchiesta ame-
ricana farà rientrare West nei ranghi dell’esercito commutandogli la pena.
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