Page 186 - Rassegna 2021-2
P. 186

13 Corselli.qxp_Layout 2  24/09/21  08:37  Pagina 184





                                             STUDI MILITARI



                    La difesa dei territori della fascia meridionale del litorale ionio e mediter-
               raneo fu affidata, dunque, alle sole ed uniche Forze Armate italiane di terra con
               una minima protezione aerea dalle basi limitrofe della Regia Aeronautica di San
               Pietro-Biscari-Acate, di Ponte Olivo e di Gerbini, rimanendo esse tuttavia prive
               dell’intervento di soccorso delle navi della Regia Marina allocate nelle vicine
               piazzeforti portuali di Augusta e di Taranto . Esse contavano invece alle pro-
                                                          (9)
               prie  spalle  sul  supporto  un  pò  arretrato  della  Brigata  Kampfgruppe  del
               Generale  Schmaltz  la  quale  era  composta  da  alcuni  reparti  della  Divisione
               corazzata ‘Herman Goering’ che erano stati uniti ad un Reggimento della 15ª
               Divisione Panzergrenadier posta a guardia della costa sud di Catania. Era al
               comando della VI Armata italiana il Generale Guzzoni che, con il XII e il XVI
               Corpo d’Armata, la 4ª Divisione ‘Livorno’, la 26ª Divisione ‘Assietta’, la 54ª
               Divisione ‘Napoli’, la 28ª Divisione ‘Aosta’, le cinque Divisioni costiere, le due
               Brigate costiere, un Reggimento costiero e le forze dei Carabinieri Reali che
               erano a sua disposizione per impedire con fermezza l’invasione e contrattaccare
               con altrettanta decisione . Dinanzi alle ondate nemiche che si riversavano sulla
                                       (10)
               terraferma, il suolo della costa siciliana, nonostante l’inferiorità degli armamenti
               e l’esiguità di unità motorizzate italiane, fu infatti difeso aspramente palmo a
               palmo con grande coraggio e con gravi perdite dei mezzi e degli effettivi.
                    Nel quadro della ricostruzione degli eventi che furono coevi all’iniziale
               incalzare  dei  combattimenti  sullo  slancio  dell’invasione  alleata,  è  un  nostro
               imperativo morale far luce, giunti a questo punto, sull’onore e la dignità dei
               nostri Carabinieri facendo emergere alcuni episodi di cui tragicamente essi furo-
               no vittime e che, per altro verso, macchiarono in maniera efferata in alcuni casi
               l’onore e la dignità militare di certuni nemici i quali si abbandonarono ad una
               ingiustificata ed inusitata ferocia nei loro confronti.
                    Mentre le forze inglesi si dirigevano verso Siracusa appena sbarcate, quel-
               l’alba del 10 luglio a Santa Teresa di Longarini-Cassibile presso il casello ferro-
               viario della strada statale 115 sia un posto di blocco del nostro 146º Reggimento


               (9)  La base navale di Augusta affidata all’Ammiraglio Leonardi si autodistrusse quasi subito,
                    mentre le quattro corazzate e i sette incrociatori di stanza nei porti di Taranto e La Spezia
                    non poterono intervenire forse perché a corto di carburante.
               (10)  Il Generale di Corpo d’Armata Rodolfo Corselli riassume sinteticamente la dislocazione in
                    questi termini: “era dislocata nell’isola la 6ª A. Guzzoni, così costituita: 6 Divisioni costiere;
                    il  C.A.  XII  Arisio  poi  Zingales  a  Corleone  (Div.  ‘Assietta’,  ‘Aosta’),  XVI  Rossi  a  Piazza
                    Armerina (Div. ‘Napoli’). Comando e riserva di Armata a Enna con Div. ‘Livorno’ per 2/3
                    motorizzata (elemento di manovra), reparti non indivisionati e territoriali. C’erano inoltre tre
                    Div. Germaniche: la Goering corazzata, la 29ª Panzer Grenadiere e la 15ª Divisione Fanteria.,
                    più reparti della 1ª paracadutisti. Formavano il XIV C.A. Huber”. (Rodolfo CORSELLI, Cinque
                    anni di guerra italiana, Roma, 1951, pag. 165); vedi pure Generale Emilio FALDELLA, Lo sbarco
                    e la difesa della Sicilia, ed. L’Aniene, Roma 1956. L’Autore era stato Capo di SM dell’Armata
                    italiana in Sicilia comandata dal Generale Guzzoni.
               184
   181   182   183   184   185   186   187   188   189   190   191