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                                   I CARABINIERI, LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA
                          E L’ALLIED MILITARY GOVERNMENT OF OCCUPIED TERRITORIES



                  militari feriti sia i pochi incolumi del nostro presidio dei Carabinieri di Passo di
                  Piazza furono temporaneamente legati agli alberi di ulivo del podere rurale per
                  essere poi trasportati nelle navi e successivamente condotti nei campi di prigio-
                  nia americani, inglesi e algerini.
                       L’Arma dei Carabinieri non ha voluto dimenticare questa pagina gloriosa
                  scritta dai propri uomini del presidio di Passo di Piazza nelle primissime ore
                  delle operazioni belliche di resistenza allo sbarco americano facendo apporre,
                  nel  2012,  una  lapide  di  marmo  nella  sala  d’ingresso  della  Stazione  dei
                  Carabinieri di Sommatino (CL), paese natale di Michele Ambrosiano, sottinten-
                  dendo chiaramente nel ricordo della sua eroica morte anche quella dei suoi col-
                  leghi Carabinieri Reali Donato Vece ed Antonio Di Vetta .
                                                                          (15)
                       Gli eventi ricordati valgono come vere e proprie pietre della memoria non
                  solo per il decoro e il vanto dell’Arma dei Carabinieri Reali ma anche per il deco-
                  ro e vanto delle altre Armi del Regio Esercito italiano, contro cui ottusi ordini
                  nemici comandavano che, nell’avanzare, ‘non si dovevano fare prigionieri’.
                       Si sa bene che la guerra è una terribile fiera della crudeltà in cui si deve
                  uccidere per difendere la propria vita, ma è ormai acquisito, nonostante la lunga
                  segretazione dei documenti, che in quella fase siciliana della guerra condotta
                  dalle Forze Armate attaccanti per la conquista del territorio nazionale italiano
                  vennero meno i principi delle convenzioni internazionali del rispetto dell’inco-
                  lumità dei militari arresisi .
                                           (16)
                       Non è privo comunque di alto valore morale il fatto che questi medesimi
                  eventi, riferibili proprio al primo giorno di attacco militare al territorio nazio-
                  nale italiano, sfatino le alluvionali vulgate pseudo storiografiche che hanno insi-
                  stito nel sostenere che i militari italiani siciliani e, più in generale, quelli meridio-
                  nali abbiano desistito dalla lotta senza mostrare un eccessivo spirito di combat-
                  timento abbandonando il campo per imboscarsi tra i propri familiari.

                  (15)  In questa targa marmorea si legge la seguente epigrafe sobriamente tacitiana; “In ricordo
                       del  Carabiniere  Ambrosiano  Michele  deceduto  nell’adempimento  del  proprio  dovere  in
                       occasione della Seconda guerra mondiale. Passo di Plezzo Gela (CL) 10 Luglio 1943”. il
                       Carabiniere Michele Ambrosiano era nato infatti a Sommatino il 1° febbraio del 1901. Più
                       recentemente, il 10 luglio del 2017 presso il cimitero monumentale di Gela è stata posta,
                       dopo settantaquattro anni, una corona di alloro a ricordo dei valorosi Carabinieri Reali:
                       Ambrosiano, Di Vetta e Vece alla presenza di S.E. il Prefetto Maria Teresa Cucinotta, il
                       Sindaco  di  Gela  Domenico  Messinese,  il  Comandante  Provinciale  dei  Carabinieri
                       Colonnello ISSMI Gerardo Petitto, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Gela e
                       numerose Associazioni d’Arma.
                  (16)  Soltanto nei primi anni dell’attuale secolo sono stati pubblicati un maggior numero di libri
                       sulla Campagna di Sicilia. Tra le pubblicazioni con un taglio scientificamente corretto, accan-
                       to a quelle già menzionate di Carloni, vanno annoverate a mo’ di esempio quelle di Pier Luigi
                       VILLARI,  L’onore  dimenticato,  IBN  Edizioni,  Roma,  2013,  e  di  Salvatore  REALE,  Giovanni
                       IACONO, Tre giorni vissuti da eroi. Le voci dei protagonisti. Gela 10-12 luglio 1943, Independently
                       Published, 2020.
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