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                                   I CARABINIERI, LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA
                          E L’ALLIED MILITARY GOVERNMENT OF OCCUPIED TERRITORIES

































                         Casamatta lungo la strada che da Vittoria conduce a Gela, in provincia di Ragusa
                                              (Fonte http://www.giornidistoria.net/)
                       Tutte  le  Stazioni  dei  Carabinieri  Reali  e  i  loro  militari  schierati  con  le
                  Divisioni costiere quella notte del 10 luglio del 1943 difendevano i confini della
                  patria quando, alle ore 02:45, scattò l’attacco nemico con lanci di paracadutisti e
                  bombardamenti dal mare in appoggio, da un lato, allo sbarco della VIII Armata
                  britannica comandata dal Maresciallo Bernard Montgomery nel settore compre-
                  so fra Pachino, Porto Palo, Capo Passero, Punta Castelluzzo, il golfo di Noto,
                  Avola, Santa Teresa di Longarini (Cassibile), e dall’altro lato a quello effettuato
                  alle ore 03:45 sia dalla 45ª Divisione di fanteria della VII Armata statunitense
                  comandata dal Generale George Patton fra Punta Zafaglione e Punta Braccetto
                  (abbracciando un arco di territorio che si estendeva più o meno da Scoglitti, a
                  Punta Secca, a Caucana, a Santa Croce Camerina, a Biscari-Acate-San Pietro,
                  fino a Comiso), sia dalle rispettive 1ª e 3ª Divisione americane nel settore del-
                  l’ampio golfo di Gela fra le zone di Gela, Licata e Palma di Montechiaro .
                                                                                        (8)
                  (8)  Il successo dello sbarco militare nemico fu pure assicurato dalla flotta navale alleata coman-
                       data  dall’Ammiraglio  Andrew  Browne  e  da  quella  aerea  del  Maresciallo  dell’Aria  Arthur
                       Tedder. Va sottolineato che rispetto allo sbarco alleato in Normandia dell’agosto dell’anno
                       successivo dove il primo giorno delle operazioni presero terra cinque Divisioni, in Sicilia
                       invece vi si riversarono nel primo giorno dell’invasione ben sette Divisioni. Sul litorale del-
                       l’isola, pertanto, i militari italiani dovettero sostenere ed affrontare da sole la più potente ope-
                       razione anfibia della seconda guerra mondiale. Va inoltre aggiunto che, in seguito al depistag-
                       gio disinformativo dei servizi segreti inglesi che avevano messo in circolo la notizia di uno
                       sbarco  delle  proprie  forze  in  Sardegna  o  nel  Peloponneso  (la  cosiddetta  operazione
                       Mincemeat), la Sicilia fu pure sguarnita di una squadra di dragamine.
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