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I CARABINIERI, LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA
E L’ALLIED MILITARY GOVERNMENT OF OCCUPIED TERRITORIES
Pertanto, per tutta la durata del conflitto subìto nell’isola fino al luglio del
1943, la Legione Carabinieri di Palermo, risalente al 1861, mantenne la propria
giurisdizione di competenza nella parte occidentale della Sicilia con i Comandi
Provinciali di Palermo, di Trapani, di Agrigento e di Caltanissetta, mentre la
Legione Carabinieri di Messina, istituita in tempi molto più recenti con Decreto
Luogotenenziale n. 1314 del 5 ottobre 1916, l’ebbe nella parte orientale con i
Comandi Provinciali di Messina, di Catania, di Siracusa e di Ragusa .
(3)
Va anche detto che nel luglio del 1943 l’Arma, nei suoi massimi gradi, pos-
sedeva un’approfondita conoscenza della realtà territoriale dell’isola poiché
negli anni intercorsi fra la prima e la seconda guerra mondiale vi prestarono ser-
vizio personalità militari che assursero ai suoi supremi vertici di comando: infat-
ti il Generale di Corpo d’Armata Angelo Cerica, che sarà Comandante
Generale dal 23 luglio del 1943 all’11 settembre dello stesso anno, era già stato
assegnato nel 1920, col grado di Maggiore, alla Legione di Palermo, il Generale
di Divisione Giuseppe Pieche, succeduto al Generale Cerica nel Comando
Generale dal 19 novembre 1943 al 20 luglio del 1944, era già stato nominato il
17 agosto del 1935 come Colonnello Comandante della stessa Legione. Il
Generale Ernesto Sannino verrà invece designato il 3 agosto 1943, durante la
ritirata delle Forze Armate italiane dalla Sicilia, quale Comandante dei
Carabinieri Reali territoriali che avevano ricevuto l’ordine di restare nell’isola;
precedentemente aveva ricoperto, anche lui con la qualifica di Maggiore, l’inca-
rico di Comandante Provinciale di Caltanissetta, e poi nel giugno del 1943 quel-
lo di Comandante della VI Brigata Carabinieri con sede a Palermo.
Non si può trascurare di tener conto che, una volta iniziate le operazioni
di guerra, la posizione strategica della Sicilia, con i suoi porti da cui partivano i
contingenti delle truppe di rinforzo, i mezzi e le materie prime essenziali per i
rifornimenti da assicurare sul fronte libico, impegnò l’Arma, fino allo sbarco
nemico, nei servizi di sicurezza e di prevenzione dei sabotaggi ma anche nel
controllo della rete sovversiva del dissenso clandestino.
Man mano, infatti, che aumentavano i rovesci militari italiani in Libia, in
Sicilia accrebbe l’opposizione interna contro il Governo per cui si rese necessa-
ria rafforzare l’attività informativa, che fu intensificata quando la completa per-
dita della sponda africana agevolò l’infiltrazione di agenti nemici sbarcati segre-
tamente.
(3) Per completezza va ricordato che il Deposito degli Allievi Carabinieri della Legione di Palermo
fu più volte soppresso e ripristinato. Per quanto riguarda la costituzione dei Battaglioni mobili
in Sicilia, il Ministero della Guerra istituì con proprio Decreto del 20 Maggio 1920 un
Battaglione mobile dei CCRR con sede a Palermo (denominato per via delle disposizioni con-
tenute nel RD n. 1680 del 31 dicembre 1922, XII Battaglione mobile CCRR) ed un altro con
sede a Catania. Dopo appena tre anni, in data 20 maggio 1923, furono soppressi. Un successivo
RDL n. 1430 del 26 luglio 1929 riassegnò un Battaglione mobile alla Legione di Palermo.
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