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                                   I CARABINIERI, LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA
                          E L’ALLIED MILITARY GOVERNMENT OF OCCUPIED TERRITORIES



                  di Fanteria costiera della 206ª Divisione costiera del Generale d’Havet sia il pic-
                  colo gruppo del Carabiniere Francesco Cascone della locale Stazione (che era
                  stato preposto ad un servizio di ricognizione dello sbarco nemico) non esitarono
                  invero ad affrontare gli agguerriti contingenti britannici. Al durissimo conflitto
                  a fuoco non sopravvisse nessuno dei militari italiani .
                                                                    (11)
                       Particolarmente  strenua  fu  infatti  la  determinazione  del  Carabiniere
                  Cascone il quale, essendo originario di Santa Croce di Camerina (in provincia di
                  Ragusa), fu fortemente motivato a difendere i propri conterranei e in particolare
                  la comunità a lui affidata. Francesco Cascone, pur essendo all’inizio della entrata
                  in guerra uno dei siciliani richiamati alle armi, non aveva perduto quello spirito
                  di disciplina interiore che l’Arma dei Carabinieri gli aveva plasmato nel cuore e
                  nella mente quando molti anni prima si era arruolato da volontario. Egli, nono-
                  stante fosse consapevole che non aveva scampo, non volle arrendersi e morì nel
                  nome dell’Italia sparando fino all’ultimo colpo di cartuccia contro gli invasori.
                       La  Medaglia  d’Argento  al  Valore  Militare  alla  memoria  concessagli  dal
                  Presidente della Repubblica ne fotografa il profilo umano e militare, tanto che ci
                  piace riportarne in questa sede la motivazione: “nel corso di un servizio perlustrati-
                  vo in prossimità del litorale mediterraneo ove erano in atto operazioni di sbarco
                  alleate per l’invasione dell’isola, ingaggiava, da solo, un accanito combattimento
                  contro l’avversario nel tentativo di contrastarne il passo. Ripetutamente e gravemen-
                  te ferito respingeva l’intimazione di resa, finché colpito a morte cadeva al suolo nel
                  grido di ‘viva l’Italia’ fornendo un nobile esempio di coraggio e di amore per la
                  Patria, di onore e di salde virtù militari . Affinché il suo fulgido eroismo non sia
                                                      (12)
                  del tutto cancellato dall’oblio del tempo, l’Arma dei Carabinieri ha voluto intestare
                  la caserma dei carabinieri di Cassibile al Carabiniere Reale Francesco Cascone ”.
                                                                                          (13)
                       Sempre alle prime luci di quel fatidico giorno dello sbarco, alcuni militi di
                  un gruppo dei nostri Carabinieri Reali furono trucidati sul fronte delle opera-
                  zioni militari della VII armata americana che mirava a conquistare importanti
                  posizioni sulla SS 115 ‘Gela-Vittoria’ e nell’area dell’entroterra al fine di puntare
                  rapidamente su Caltagirone e neutralizzare gli aeroporti militari italiani di Ponte
                  Olivo (Gela), San Pietro-Biscari-Acate e Comiso.

                  (11)  Caddero il Capitano Valle, che era il Comandante del posto di blocco, il Tenente Ferrari e il Sergente
                       Cicchetti. Per il loro sacrificio furono tutti decorati di Medaglia d’Argento al Valore Militare.
                  (12)  Santa Teresa Longarini, Siracusa, 10 luglio 1943.
                  (13)  Il Carabiniere Francesco Cascone era nato il 7 luglio 1900 a Santa Croce Camarina, si era
                       arruolato il 30 dicembre 1920 ed aveva svolto tutta la propria carriera di militare dell’Arma
                       prestando servizio nelle Stazioni siciliane di Samperi, Castelbuono, Stromboli e Cassibile. Si
                       era congedato il 10 febbraio 1923 ed era stato richiamato il 4 giugno 1940. Morì nello stesso
                       mese in cui era nato, avendo compiuto da qualche giorno quarantatre anni. Soltanto nel 2010
                       gli è stata dedicata la caserma alla presenza del figlio Giovanni Cascone. La lapide comme-
                       morativa è stata posta sulla parete destra della facciata d’ingresso.
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