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STUDI MILITARI
E se, per il 1° novembre 1943, dato il tempo limitato per completare il
reclutamento stesso delle forze necessarie per il funzionamento del servizio di
vari punti della ferrovia, non fosse in grado di funzionare, per quanto possibile
bisognerà impiegare gli stessi carabinieri per tale servizio sino al reclutamento
finale dell’organizzazione stessa ”. Pertanto, ridando sotto questa forma le
(31)
armi ai Carabinieri Poletti li ripristinava, in qualche modo, come una Forza
Armata di Polizia. Con l’Ordine n. 11, emanato a Palermo il 3 novembre 1943,
che riguardava la durata del coprifuoco nell’isola dalle ore undici della sera alle
ore cinque del mattino successivo, il Tenente Colonnello Poletti assegnava
perentoriamente ai Carabinieri Reali il compito di rilasciare gli eventuali lascia-
passare: “bisognerà munirsi di un lasciapassare speciale, facendone richiesta ai
Carabinieri” .
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Con tale disposizione ufficiale egli rafforzava l’immagine dell’Arma nel ter-
ritorio siciliano e ne restaurava l’autorità sulla popolazione. Questo Ordine aveva,
forse, pure lo scopo di lanciare un messaggio di legalità a quanti potevano credere
di essere diventati egemoni in un territorio che volevano fosse definitivamente
staccato dall’Italia oppure a quanti supponevano che la Sicilia fosse soggiacente e
nella disponibilità del dominio di poteri impunibili. In ogni caso va notato che si
dava ai Carabinieri l’importante controllo, indirettamente amministrativo, delle
eccezioni autorizzate ai movimenti nell’isola nelle ore di divieto notturno.
Il 9 novembre del 1943 il Bollettino dell’AMGOT pubblicava due Ordini
di Charles Poletti che erano estremamente rilevanti per conferire una ordinarie-
tà istituzionale all’intelaiatura della sicurezza e dell’ordine pubblico in Sicilia, di
cui l’uno riguardava la nomina del Direttore Regionale (di nazionalità italiana)
di Pubblica Sicurezza per la Sicilia e l’altro disponeva l’organizzazione del
Battaglione d’Istruzione per i RRCC Ausiliari.
Con l’Ordine n. 20 si delineava il quadro della struttura regionale della
pubblica sicurezza con la nomina dei Questori (o in qualche caso dei Questori
Reggenti) nelle province , con l’Ordine n. 21 si conferiva l’incarico al
(33)
Generale Ernesto Sannino di ricostituire il predetto Battaglione, riconoscendo-
lo con ciò ufficialmente come il Comandante dell’Arma in Sicilia.
(31) Ivi.
(32) Ivi, pagg. 17-18.
(33) Nel medesimo successivo Ordine n. 21, oltre al conferimento dell’incarico al Generale di Brigata
dei Carabinieri Sannino, si pubblicava il seguente organigramma della costituenda struttura di
Pubblica Sicurezza nell’isola: il Dott. Vittorio Modica, che era stato Capo di Gabinetto della
Questura di Palermo, assumeva l’incarico di Direttore Regionale (italiano) di Pubblica Sicurezza
secondo quanto stabilito dall’Ordine n. 20; a Palermo veniva assegnato come Questore il Dott.
Garbo, a Messina il Dott. Giammorcaro, a Siracusa il Dott. Guggino, a Ragusa il Dott. D’Elia,
ad Enna il Dott. Monteleone; a Catania, Agrigento, Trapani e Caltanissetta venivano nominati
come Questori Reggenti, rispettivamente, i Dottori Rejna, Orecchio, Greco e Consoli.
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