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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Nel 2019, solo in rete, esistevano novanta gruppi Facebook dedicati a
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questo genere di transazioni, con circa 300mila partecipanti; l’anno dopo siamo
saliti a centrotrenta, e gli utenti a 500mila, la maggior parte proveniente da Paesi
arabi. Colpa della pandemia, o meglio, colpa delle sue conseguenze indirette:
Ottone Ramirez , vice-direttore generale per la Cultura dell’Unesco, l’ha defi-
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nita “un flagello… Quando tutte le forze sono impiegate nel mantenimento
della sicurezza sanitaria, è facile che vengano ridotte o tagliare le operazioni di
pattugliamento nelle aree archeologiche, in particolare quelle più lontane dalle
città”.
Dopo le continue segnalazioni da parte dell’Unesco e di altre organizza-
zioni interessate alla conservazione dei beni culturali, Facebook e Instagram hanno
deciso di prendere di petto il problema, modificando il regolamento per impe-
dire che le piattaforme vengano impiegate come luogo di scambio e commercio
di beni rubati. Una vittoria di Pirro in realtà secondo alcuni addetti ai lavori in
quanto il rischio maggiore è che, chiudendo le pagine, vengano cancellate tutte
le immagini che, al momento, costituiscono l’unica prova circa l’esistenza e la
circolazione di tali manufatti. I due social dovrebbero pertanto, più che rimuo-
verle per mettersi al riparo da eventuali azioni legali, archiviarle in appositi data-
base allertando all’uopo le Forze di polizia e gli organi inquirenti dei Paesi com-
petenti per territorio. Ma senza un’iniziativa normativa di respiro internazionale
tutto ciò rimarrà esclusivamente una vana chimera.
Talvolta l’attività di contrasto sul campo a ladri e trafficanti d’arte porta a
fortunate conseguenze: ha avuto una vasta eco mondiale l’ultima scoperta di un
carro da parata , avvenuta il 27 febbraio scorso negli scavi di Civita Giuliana,
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(25) Lo stesso trend in crescita si riscontra su tutti i social network, gruppi Whatsapp e perfino vetrine
dedicate su eBay. Il meccanismo dell’algoritmo su cui si basa il loro funzionamento, cioè propor-
re di continuo sempre più pagine su argomenti simili, favorisce la crescita di queste attività poi-
ché diventa più facile vendere e acquistare e, soprattutto, scambiarsi informazioni (movimenti
delle pattuglie di polizia, trucchi per aprire una tomba antica, immagini e fotografie di opere d’ar-
te e pezzi di monumenti). Il tutto alla luce del sole, poiché non ci troviamo nel darkweb.
(26) Vedasi D. RONZONI, La sparizione dei beni culturali. Con la pandemia sono esplosi i saccheggi di siti
archeologici e opere d’arte, 12 novembre 2020, da https://www.linkiesta.it/2020/11/monumen-
ti-saccheggio-pandemia/.
(27) Il grande carro cerimoniale a quattro ruote è stato rinvenuto nel porticato antistante alla stal-
la, dove nel 2018 erano emersi i resti di tre cavalli. Il reperto preserva i suoi elementi in ferro,
le bellissime decorazioni in bronzo e stagno, i resti lignei mineralizzati, le impronte degli ele-
menti organici (dalle corde a resti di decorazioni vegetali). “È una scoperta straordinaria per
l’avanzamento della conoscenza del mondo antico - dichiara Massimo Osanna, Direttore
uscente del Parco archeologico - A Pompei sono stati ritrovati in passato veicoli per il tra-
sporto, come quello della casa del Menandro, o i due carri rinvenuti a Villa Arianna, ma nien-
te di simile al carro di Civita Giuliana. Si tratta infatti di un carro cerimoniale, probabilmente
il Pilentum, utilizzato non per gli usi quotidiani o i trasporti agricoli, ma per accompagnare
momenti festivi della comunità, parate e processioni”. Il 7 gennaio 2021 e! emerso, dalla col-
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