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DAI “BENI CULTURALI” ALL’“ARTE” CONTEMPORANEA
LE NUOVE FRONTIERE DELLA TUTELA
questa rappresenta la prima banca dati costituita nello specifico settore, oggi
unanimemente riconosciuta come il database dedicato più ampio esistente al
mondo, ma soprattutto uno strumento unico nella sua concezione per fles-
sibilità degli applicativi, quantità dei dati trattati e capacità della risposta ope-
rativa .
(30)
Grazie al progetto europeo Protection System for Cultural HEritage (PSYCHE)
del quale il suddetto Comando è stato capofila, le informazioni sui beni rubati
provenienti dalle varie nazioni possono giungere telematicamente alla banca
dati Interpol in un formato unico e codificato che rispecchia i criteri e la filo-
sofia della banca dati “Leonardo”, in modo da facilitare la ricerca da parte di
tutte le Forze di Polizia del mondo.
Tuttavia, al fine di sfruttare al massimo la diffusione capillare dei mobile
devices (più del sessanta per cento degli italiani possiede uno smartphone o un tablet
di ultima generazione) e sensibilizzare sul tema le coscienze individuali, nella
duplice veste di cittadini e di potenziali clienti e/o vittime di truffe, il Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con la “Reply S.p.a”,
ha ideato e sviluppato l’applicazione “iTPC” .
(31)
È la prima App del genere al mondo ad essere stata realizzata: questo agile
strumento multilingue consente ai cittadini di fotografare un oggetto con il pro-
prio smartphone e verificare se possa essere rubato o illecitamente esportato.
Rappresenta un modo per rendere ciascuno “parte attiva” nella tutela dei beni
culturali, evitando che anche in buona fede si possano compiere azioni contra
legem ai loro danni.
(30) In essa sono inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali
da ricercare, provenienti dai Reparti territoriali dell’Arma, dalle altre Forze di Polizia, dalle
Soprintendenze, dagli Uffici Doganali e da Interpol per i beni all’estero.
Inoltre il personale addetto, grazie ad uno specifico accordo, può accedere al sistema
informativo della Conferenza Episcopale Italiana relativo al patrimonio culturale eccle-
siastico.
In ragione della sua sofisticata tecnologia informatica e della mole di dati presenti, essa con-
sente l’elaborazione e l’analisi dei fenomeni criminali concernenti i beni culturali, così da
indirizzare l’attività preventiva e investigativa dei vari Reparti.
In particolare:
➣ alimentata giornalmente, è strutturata in moduli che consentono sia l’inserimento e la
ricerca di eventi, persone, oggetti e loro relazioni, sia l’elaborazione di statistiche;
➣ impostata su interfaccia web e supporto multilingua, permette modalità di ricerca visuale e
capacità di georeferenziazione di eventi (appositi applicativi consentono il posizionamento
delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché
l’individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla criminalità e la rappresentazione
grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite);
➣ interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione
di documentazione sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione dirette.
(31) Scaricabile da https://play.google.com/store/apps/details?id=it.carabinieri.itpc&hl=it.
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