Page 106 - Rassegna 2021-2
P. 106

09 Banfi.qxp_Layout 2  24/09/21  08:35  Pagina 104





                                          AGRO ECO AMBIENTE



                    Tuttavia, benché la convinzione che il lucar sia da ricollegare ai luci sacri sia
               risalente, e nonostante il fatto che essa sia data ancor oggi per scontata , biso-
                                                                                   (30)
               gna osservare che le fonti pervenuteci, se esaminate con cura, non sembrano
               consentire conclusioni se non dubitative. A quanto mi consta, non vi è in esse
               cenno alla consacrazione del lucus dal quale è tratto il lucar: si potrebbe dunque
               trattare di boschi in proprietà pubblica (silvae publicae), o di appezzamenti dati in
               concessione. Le glosse di Isidoro, infatti, definiscono il lucar come vectigal, eroga-
               tio, quae fiebat in lucis  , e vectigal è termine che usualmente indica il canone di
                                   (31)
               concessione o più in generale la rendita di un bene pubblico .
                                                                          (32)
                    Il collegamento fra lucar, nel senso di rendita, e boschi sacri si trova in un
               passo delle Quaestiones Romanae di Plutarco, dove alla domanda circa le ragioni
               per le quali tale termine sia utilizzato per indicare il danaro erogato per gli spet-
               tacoli pubblici, si risponde che, forse, ciò si deve al fatto che le rendite prove-
               nienti dai boschi sacri sono, appunto, destinate a tale scopo . Va osservato,
                                                                           (33)
               però, che il Glossario di Filosseno si limita a definire il lucar come il danaro pro-
               veniente dal fisco e destinato agli attori nelle rappresentazioni pubbliche ; e
                                                                                       (34)
               anche Tacito usa la parola in tal senso, senza collegamento alcuno con i luci sacri
               o con spettacoli di carattere religioso . È dunque giustificato il dubbio che l’as-
                                                  (35)
               sociazione presente in Plutarco non sia corretta e derivi forse dall’assonanza
               con  l’antica  festa  religiosa  dei  Lucaria,  che  si  svolgeva  fra  il  Tevere  e  la  via
               Salaria, nel mese di luglio .
                                        (36)
                    Vale  la  pena  di  soffermarsi  ancora  un  poco  sulla  ipotetica  rendita  dei
               boschi sacri, perché la questione si lega strettamente alla supposta funzione
               economica dei medesimi. Il tema si collega al regime delle res sacrae, che in pas-
               sato è stato oggetto di una polemica tra autorevoli studiosi; Mommsen ebbe a
               sostenere  la  tesi  secondo  la  quale,  in  buona  sostanza,  le  res  sacrae  sarebbero
               appartenute al popolo romano . Inutile dire che la tesi di Mommsen si presta
                                             (37)
               ad essere ambientata nell’ideologia del periodo storico nel quale fu composta la
               sua opera sul diritto pubblico romano.
               (30)  Cfr.  ad  es.  F.  COARELLI,  I  luci  del  Lazio,  cit.,  pag.  52.  Si  veda  anche  il  più  risalente  H.
                    THÉDENAT, s.v. lucus, cit., pag. 1356.
               (31)  Isid. Hisp., Lib. Gloss., s.v. lucar.
               (32)  Cfr. ex multis F. LÜBCHER, Lessico ragionato dell’antichità classica, Bologna 1989, pagg. 1277-1278.
               (33)  Plut., Quaest. Rom. 88: ‘διὰ τί τὸ τελούµενον εἰς θέας Λοῦκαρ καλοῦσιν;’ ἢ ὅτι ϖολλὰ ἔστιν ἄλση ϖερὶ
                    τὴν ϖόλιν ἀνειµένα θεοῖς, ἃ καλοῦσι ‘λούκους,’ καὶ τὴν ἀϖὸ τούτων ϖρόσοδον εἰς τὰς θέας ἀνήλισκον.
               (34)  Filox., Gloss. s.v. lucar: lucar θεατρικὸν ἀργύριον µισθὸς ἀϖὸ φίσκου.
               (35)  Tac, Ann. I, 77: de modo lucaris et adversus lasciviam fautorum multa decernuntur. Analogamente, C.I.L.
                    VI, 877; XIV, 375.
               (36)  O. KARLOWA, Römische Rechtsgeschichte, vol. I, Leipzig 1885, pag. 277.
               (37)  T. MOMMSEN, Droit public romain, vol. III, Paris, 1893, pagg. 67 ss.
               104
   101   102   103   104   105   106   107   108   109   110   111