Page 104 - Rassegna 2021-2
P. 104
09 Banfi.qxp_Layout 2 24/09/21 08:35 Pagina 102
AGRO ECO AMBIENTE
Nella rappresentazione di Lucano, un bosco sacro, antico, inviolato da mano
umana, si presenta come luogo spaventoso, freddo, ostile, bagnato dal sangue di sacri-
fici umani, fuggito dalle Ninfe e perfino da Pan, popolato da sinistri simulacri di divi-
nità senza nome: Lucus erat longo numquam violatus ab evo, / Obscurum cingens connexis aera
ramis, / Et gelidas alte submotis solibus umbras. / Hunc non ruricolae Panes, nemorumque potentes
/ Silvani Nymphaeque tenent, sed barbara ritu / Sacra deum, structae diris altaribus arae; /
Omnisque humanis lustrata cruoribus arbos. / Si qua fidem meruit superos mirata vetustas, / Illis
et volucres metuunt insistere ramis, / Et lustris recubare ferae: nec ventus in illas / Incubuit silvas,
excussaque nubibus atris / Fulgura: non ullis frondem praebentibus auris / Arboribus suus horror
inest. Tum plurima nigris / Fontibus unda cadit, simulacraque moesta deorum / Arte carent, caesi-
sque extant informia truncis. / Ipse situs putrique facit iam robore pallor / Attonitos: non vulgatis
sacrata figuris / Numina sic metuunt: tantum terroribus addit, / Quos timeant non nosse deos .
(19)
Vi sono, dunque, due diverse rappresentazioni del bosco sacro: una come
luogo oscuro, misterioso e perciò temibile, ed una come luogo pervaso dalla
presenza benigna della divinità. A questa seconda categoria si può ascrivere il
famoso passo di Plinio, nel quale il silenzio del bosco invita al raccoglimento
del devoto viandante: Haec fuere numinum templa, priscoque ritu simplicia rura etiam
nunc deo praecellentem arborem dicant. nec magis auro fulgentia atque ebore simulacra quam
lucos et in iis silentia ipsa adoramus .
(20)
Entrambe queste rappresentazioni - quella del luogo silenzioso e maestoso dove
si manifesta la maestà divina nella forma della quieta forza della natura, così come
quella dove la medesima forza assume connotati decisamente spaventosi - si prestano
ad essere lette con una sensibilità panteista: non a caso il bosco sacro ha attratto, come
è stato giustamente osservato in un recente e accurato volume dedicato alla questione,
l’attenzione di pensatori e letterati di ispirazione romantica . Forse una indagine ico-
(21)
nografica potrebbe rivelare qualcosa di simile anche per quanto riguarda la pittura. In
ogni caso, è più che verosimile che l’interesse romantico per questo tema abbia
influenzato in modo significativo le interpretazioni che del bosco sacro sono state
date, anche da storici delle religioni, specialmente fra XIX e XX secolo .
(22)
Ma una lettura del fenomeno in questa chiave, secondo i canoni del pan-
teismo, rischia di rivelarsi fuorviante; lo stesso può dirsi per altre due possibili
letture secondo criteri che potremmo qui definire razionalistici, in opposizione
a un certo irrazionalismo panteistico e romantico.
(19) Luc., Phars, Vv. 399-417.
(20) Plin., N. H. XII, 3.
(21) J. SCHEID, Lucus, nemus. Qu’est-ce qu’un bois sacré?, in O. DE CAZANOVE, J. SCHEID, Les bois sacrés,
cit., pagg. 13 ss.
(22) Cfr. ad es. M. BEARD, Frazer et ses bois sacrés, in O. DE CAZANOVE, J. SCHEID, Les bois sacrés,
cit., pagg. 171 ss.
102