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ROS - TRENT’ANNI DI PROMOZIONE DEI VALORI DELLA COSTITUZIONE



                     Ma si tratta in definitiva del modo per essere massimamente efficaci.
                     Il  cosiddetto  “metodo”  -  sulla  scia  della  méthode di Cartesio, nel
               Raggruppamento è spesso declinato senza l’aggettivo “anticrimine” che pur è
               opportuno  aggiungere  per  non  dare  l’impressione  di  considerarlo  l’unico,  il
               migliore, o meglio quello idoneo a contrastare tutte le fenomenologie criminali
               - si struttura fondamentalmente in due grandi attività: una prettamente di stu-
               dio, denominata nel suo complesso “analisi” (che tra l’altro dà il nome a uno
               dei tre Reparti del Raggruppamento sui quali si articola il «Servizio centrale di
               polizia giudiziaria» dell’Arma dei Carabinieri ); l’altra decisamente operativa. Il
                                                          (8)
               tutto, però, scandito da un tempo “diverso” da imprimere all’investigazione (in
               senso lato).
                     Non  fosse  stato  strappato  a  una  lenta  e  dolorosissima  morte  dai  figli
               migliori di quella rivoluzione illuministica celebrata en passant (Émile Zola su
               tutti),  il  Capitano  Alfred  Dreyfus  sarebbe  morto  sulla  famigerata  Isola  del
               Diavolo; solo, a meno che non vogliamo considerare la compagnia offerta da
               ogni genere d’insetto molestatore. È stato il desiderio di recuperare l’onore mili-
               tare a tenerlo in vita nei cinque durissimi anni di detenzione gratuita, dichiarerà
               dopo essere stato assolto.

                     direttive generali contenute nell’articolo 55 c.p.p., massime degli obblighi di: «impedire che [i
                     reati]  vengano  portati  a  conseguenze  ulteriori»;  «ricercarne  gli  autori»;  «compiere  gli  atti
                     necessari per assicurare le fonti di prova». Trattasi di direttive che trovano puntuale attuazio-
                     ne in diversi punti del codice di procedura penale: dagli articoli 380 e ss. che prevedono arre-
                     sto in flagranza e fermo, alle norme sparse che disciplinano i sequestri probatorio e preven-
                     tivo ecc. L’insieme di tali obblighi potrebbe costituire, prima facie, un ostacolo al perseguimen-
                     to delle finalità del “metodo anticrimine”, implicante la non-conoscenza di indagini in corso
                     da parte dell’antagonista. Occorre quindi, costantemente, trovare il punto di equilibrio tra il
                     necessario rispetto degli obblighi normativi e la tendenza a indirizzare l’azione investigativa
                     sempre più in profondità. Un espediente spesso usato consiste nel far adottare gli inevitabili
                     provvedimenti pre-cautelari, personali o reali, ad altro reparto investigativo (l’intervento dei
                     militari del Raggruppamento segnalerebbe la presenza di un ampio disegno ricostruttivo),
                     nell’ambito di un procedimento penale creato ad hoc. Tuttavia, talvolta è stato lo stesso legi-
                     slatore  a  fornire  gli  strumenti  per  consentire  di  applicare  fino  in  fondo,  sine  preiudicio,  il
                     “metodo anticrimine”. Vedi a esempio le cause di giustificazione speciali, nonché le connesse
                     facoltà riconosciute all’Autorità Giudiziaria, previste, rispettivamente: dagli articoli 97 e 98
                     del DPR n. 309/1990, in caso di acquisto simulato di droga; ex art. 9 della legge n. 146/2006,
                     in caso di operazioni sotto copertura.
               (8)   Per  l’Arma  dei  Carabinieri  il  «Servizio  centrale»  di  polizia  giudiziaria  è  costituito  dai  tre
                     Reparti del Raggruppamento: il I e il II Reparto Investigativo; il III Reparto, denominato
                     “Analisi”.  Il  fatto  che  un  Reparto  su  tre  del  «Servizio  centrale»  sia  dedicato  interamente
                     all’“analisi”  rende  bene  l’idea  del  suo  peso  specifico  nella  complessiva  attività  del
                     Raggruppamento.  Oltre  a  quello  «centrale»,  all’interno  del  Raggruppamento  è  collocato
                     anche  il  «Servizio  interprovinciale»,  articolato  in  Reparti,  Sezioni  e  Nuclei,  denominati
                     “Anticrimine”. L’intero «Servizio centrale e interprovinciale» di polizia giudiziaria è posto alle
                     dipendenze del Vice Comandante del Raggruppamento. Questi risponde al Comandante, da
                     cui  dipendono  altresì:  il  Reparto  Antiterrorismo,  il  Reparto  Crimini  Violenti,  il  Reparto
                     Indagini Tecniche, il Reparto Indagini Telematiche e infine l’Ufficio Comando.

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