Page 74 - Rassegna 2020-3
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DOTTRINA



                  La terza strategia è la supervisione, che prevede una limitazione dei diritti
             o della libertà (ad esempio, per mezzo del trasferimento non volontario in una
             struttura sanitaria). L’ultima strategia corrisponde ai piani di sicurezza per le vit-
             time, che hanno la finalità di minimizzare gli effetti che potrebbe avere un’ulte-
             riore forma di violenza su di loro.
                  Infine,  il  valutatore  dovrebbe  formulare  un  giudizio  che  possa  tenere
             conto di tutte le valutazioni precedenti. Occorrerà, dunque, stabilire se il rischio
             di violenza sia “alto”, “moderato” o “basso”. In maniera analoga, si impiegherà
             la stessa scala di valutazione per stabilire se vi è il rischio che siano provocati
             dei seri danni fisici e se vi è il rischio che venga compiuta una forma di violenza
             nell’immediato  futuro.  Sarebbe  opportuno  affiancare  a  tali  valutazioni  delle
             decisioni circa il momento in cui effettuare una revisione della valutazione, non-
             ché segnalare la presenza di rischi di altra natura per i quali sarebbe necessario
             un approfondimento.


             4.  L’HCR-20  all’interno di un sistema di valutazione integrato
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                  L’HCR-20   si  presenta  come  uno  strumento  particolarmente  utile  in
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             ambito giuridico e forense, consentendo di individuare in maniera strutturata le
             informazioni necessarie ai fini della valutazione del rischio di recidiva criminale
             e della programmazione di interventi adeguati finalizzati alla rieducazione del
             reo. In particolare, la molteplicità dei fattori presi in esame, suddivisi in storici,
             clinici e relativi alla gestione del rischio, permettono di prestare attenzione a
             molteplici  aree  potenzialmente  coinvolte  nel  rischio  di  recidiva,  nonché  agli
             specifici bisogni criminogeni del reo.
                  Un altro aspetto che merita attenzione è la possibilità di integrare le valu-
             tazioni condotte tramite HCR-20  con i risultati ottenuti da altri strumenti di
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             valutazione. Sebbene l’HCR-20  preveda esplicitamente l’utilizzo di test psico-
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             diagnostici che possano fornire informazioni utili circa la presenza e la rilevanza
             di diversi fattori di rischio, può essere fondamentale per il valutatore riflettere
             su quali strumenti potrebbero fornire maggiori informazioni sullo stato psico-
             logico e psicopatologico del soggetto, prendendo in considerazione la possibi-
             lità di impiegare l’HCR-20  all’interno di un protocollo di valutazione clinica
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             più  ampio.  A  titolo  esemplificativo,  tra  gli  elementi  che  sarebbe  opportuno
             indagare,  è  possibile  menzionare  la  presenza  della  psicopatia.  La  psicopatia
             costituisce un disturbo di personalità le cui caratteristiche hanno una grande
             rilevanza in ambito criminologico e giuridico-forense .
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             (16)  A.  SCHIMMENTI,  G.  SANTORO,  Psicopatia:  Implicazioni  criminologiche  e  giuridico-forensi,  in
                  RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, 2019, 1, 59-70.

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