Page 73 - Rassegna 2020-3
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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI RECIDIVA CRIMINALE ATTRAVERSO L’HCR-20 V3
Per poter valutare i fattori di rischio dell’HCR-20 , dunque, occorre
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innanzitutto raccogliere un’adeguata quantità di informazioni, che potranno
essere ottenute attraverso l’accesso alla documentazione clinica e giudiziaria del
reo, nonché attraverso i colloqui con lo stesso o le interviste con i suoi familiari
e i suoi conoscenti. Inoltre, qualora opportuna, è possibile effettuare un’appo-
sita valutazione psicodiagnostica mirata a valutarne il funzionamento psichico.
Una volta raccolte le informazioni necessarie, si passerà alla codifica dei
fattori di rischio. In particolare, dovranno essere presi in considerazione tutti i
fattori di rischio e occorrerà stabilire se ciascun fattore sia presente, parzialmen-
te o possibilmente presente, assente, o anche se non può essere valutato a causa
di informazioni poco attendibili o non sufficienti. È opportuno notare che
l’HCR-20 dispone di alcuni indicatori che facilitano l’identificazione delle
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caratteristiche associate al fattore di rischio indagato e di apposite note per la
sua codifica. Inoltre, alcuni fattori prevedono la presenza di alcuni sub-item che
potranno essere codificati singolarmente. Tutti i fattori di rischio dovranno
essere valutati anche sulla base della loro rilevanza, che potrà essere categoriz-
zata come “alta”, “media”, “bassa” o “omessa”. La rilevanza concerne il poten-
ziale ruolo dei fattori di rischio nel determinare il verificarsi del comportamento
violento e nell’inficiare gli interventi finalizzati alla gestione del rischio.
L’HCR-20 prevede una specifica fase all’interno della quale organizzare le
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valutazioni effettuate durante il processo di codifica: la formulazione del rischio.
Quest’ultima ha l’obiettivo di integrare all’interno del giudizio professionale strut-
turato le valutazioni raccolte sui diversi fattori di rischio, consentendo al valutato-
re di comprendere le motivazioni che hanno spinto l’autore del reato a commet-
tere gli atti violenti e in quali occasioni quest’ultimi potranno essere reiterati. A tal
proposito, prima di accedere alla formulazione delle strategie di intervento il valu-
tatore avrà il compito di ipotizzare i possibili scenari all’interno dei quali si potreb-
be verificare un atto violento, definendone le motivazioni e i contesti. Tali scenari
si reputano particolarmente importanti nel processo di valutazione, poiché con-
sentono di adottare gli interventi di gestione del rischio più adeguati.
Nella fase dedicata alla scelta delle strategie della gestione del rischio il
valutatore dovrà indicare quale sia la strategia più idonea per il soggetto valuta-
to. Ciò richiederà di considerare le valutazioni già svolte nelle fasi precedenti. In
particolare, l’HCR-20 contempla quattro strategie di gestione del rischio.
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La prima è il monitoraggio, che consiste nel valutare i cambiamenti relativi
al rischio nel corso del tempo, consentendo dunque un riadattamento dei piani
per la gestione del rischio.
La seconda strategia è il trattamento, cioè gli interventi volti all’abilitazione
o riabilitazione del soggetto.
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