Page 32 - Rassegna 2020-3
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DOTTRINA
dei soggetti criminali operanti nei contesti limitrofi, oltre che una capacità sup-
plementare di delinquere in altri territori, grazie ai rifugi e ai servizi logistici
offerti dal proprio. Per questo confluiscono nella banda o vi stabiliscono alle-
anze elementi di gran parte della criminalità romana;
e)La commistione delle specie criminali. La Banda non annovera personalità omo-
genee per biografia, retroterra, codici culturali. Il Buscetta così tranchant verso la
camorra nei suoi colloqui con Falcone (“non mi occupo di buffoni”) l’avrebbe
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probabilmente definita un’armata Brancaleone, vista l’importanza che egli, mafio-
so puro, attribuiva alla dimensione culturale di un’organizzazione. Delinquenti
senza ideologia, neofascisti, paramafiosi, si ritrovano uniti in una medesima
struttura che pratica la professione del crimine e si arroga, per sé o in conto
terzi, il potere massimo che l’essere umano possa arrogarsi: quello di uccidere;
f) La universalità delle relazioni. Proprio la somma di questi elementi distintivi
- l’unicità operativa su Roma, l’esercizio efficiente della violenza, l’assenza di
un’ideologia unificante che non sia quella dell’assassinio - aprono all’organizza-
zione una elevatissima quantità di relazioni verso l’esterno. C’è in fondo una
ragione se sulla Banda della Magliana è fiorita una sterminata narrazione, talvolta
fantastica, tendente a trovare una sua traccia o un suo protagonismo decisivo in
quasi tutti i grandi delitti dell’epoca. Ed è che su Roma (ossia nella città del “pieno
di Stato” e di poteri) essa è l’unica organizzazione a cui è possibile rivolgersi per
commissionare affidabilmente un omicidio. A Roma ma anche, come capitò a
Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano che ne uscì salvo per
miracolo, nel centro di Milano. La Banda della Magliana assume così i tratti di una
vera e propria agenzia di servizi criminali. Per questo essa incrocia tutti gli
ambienti della società legale propensi congiunturalmente a ricorrere al delitto. E
per questo guadagna e accumula protezioni. Che nei libri come negli atti giudiziari
non si contano: dagli ambienti criminali storici agli ambienti politici, dai servizi
segreti agli ambienti giudiziari, da quelli finanziari a quelli vaticani o massonici.
La vicenda della Banda della Magliana finì di fatto con l’operazione
Colosseo del 16 aprile1993, dalla quale partì una lunga vicenda giudiziaria
costellata di condanne, di assoluzioni e anche di misteri giudiziari (il trafuga-
mento dal Palazzo di Giustizia delle domande di proroga di carcerazione per
diversi detenuti). Nonostante la scelta di irrogare nei confronti di alcuni impu-
tati la condanna per associazione di stampo mafioso, il processo si chiuse in
Cassazione senza riconoscere i presupposti della fattispecie del reato. Vi furono
poi anche negli anni Duemila tentativi di resuscitare la Banda. Ma appare ragio-
nevole ritenere che la storia che si è qui richiamata sia ormai inscritta nel pas-
sato di Roma.
(40) Vedi Giovanni FALCONE, cit, p. 109
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