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DOTTRINA



                  Il quartiere di Ostia è un luogo di profondi contrasti, e per questo amato
             da registi come Pier Paolo Pasolini e Claudio Caligari, dove i primi stabilimenti
             signorili e lussuosi, immortalati sullo schermo da Fellini, gli edifici di pregio,
             memoria del fermento architettonico dei primi del Novecento, e l’imponenza
             delle  strutture  del  Ventennio  convivono  con  la  peggiore  edilizia  popolare,
             costruita senza indirizzi urbanistici. Un “luogo di mezzo” , abbastanza lonta-
                                                                    (48)
             no dal centro per rimanere nell’ombra, ma allo stesso tempo imprescindibile via
             di accesso a Roma; borghese e popolare allo stesso tempo, con indici di qualità
             della vita tra i migliori (nella zona di Ostia Lido) e i peggiori (a Nuova Ostia)
             dell’intera città . Situato in una posizione particolarmente funzionale per il
                           (49)
             contrabbando, lo divenne ancora di più a partire dal 1961, con l’inaugurazione
             dell’aeroporto di Fiumicino, che ne dista solo pochi chilometri, finendo per atti-
             rare l’attenzione dei Marsigliesi  prima e poi di quei gruppi siciliani che già si
                                           (50)
             erano  stabilmente  insediati  a  Pomezia  e  tendevano  ad  allargare  la  propria
             influenza  nei  gangli  della  Capitale.  Fu  così  che  Cosa  nostra  mise  qui  i  suoi
             avamposti con i Cuntrera - Caruana, potente clan dell’agrigentino che si era
             guadagnato il soprannome di “Rothschild della mafia” grazie ai traffici di stu-
             pefacenti con il Nord America e che all’epoca era considerato parte a pieno
             titolo del “nucleo storico della mafia” a Roma . Già nel 1974 nella centrale via
                                                         (51)
             delle Baleniere, Pasquale Cuntrera aveva a disposizione “un rifugio bunker con
             tanto di caveau blindato e muri rinforzati” . E dieci anni dopo  proprio a Ostia
                                                                       (53)
                                                   (52)
             trasferirono la residenza i fratelli Triassi , legati per matrimonio al clan .
                                                   (54)
                                                                                  (55)
             (48)  Anna Maria ZACCARIA, Comunità e strategie criminali. Il Vallo di Lauro prima e dopo il terremoto del
                  1980. In: Luciano BRANCACCIO, Carolina CASTELLANO (a cura di), Affari di camorra. Famiglie,
                  imprenditori e gruppi criminali, Donzelli, Roma, 2015.
             (49)  Keti LELO, Salvatore MONNI, Federico TOMASSI, Mappe della diseguaglianza, Donzelli, Roma, 2019.
             (50)  Questi  sfruttarono  strumentalmente  le  potenzialità  del  litorale,  logistiche  come  luogo  di
                  sbarco per i carichi di tabacco di contrabbando, ma anche strategiche, poiché garantiva la
                  riservatezza necessaria per nascondersi o fissare incontri. La vicenda criminale dei Marsigliesi
                  terminò in pochi anni, a seguito di un importante impegno investigativo.
             (51)  Questura di Roma - squadra narcotici (1983) Rapporto giudiziario di denuncia a carico di
                  Bono Giuseppe+159 ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso e
                  finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti, vol. II, 1983; pag. 222.
             (52)  Floriana BULFON, Paolo ORSATTI, Grande raccordo criminale, Imprimatur, Reggio Emilia, 2014.
             (53)  Procura  della  Repubblica  di  Roma,  Informativa  di  reato  conclusiva,  Polizia  Giudiziaria  -
                  Guardia Costiera, 2016; pag. 111.
             (54)  Si ricorda, tuttavia, che a dispetto delle testimonianze qui riportate, i Triassi non sono mai
                  stati condannati per 416-bis. Furono indagati una prima volta nel 1998, nell’ambito di un’in-
                  chiesta per traffico di stupefacenti aggravato dal metodo mafioso, ma l’aggravante cadde già
                  in primo grado. Gli stessi furono, poi, coinvolti anche nell’inchiesta “Nuova Alba” nel 2013
                  insieme ai Fasciani e di nuovo in primo grado vennero assolti dall’accusa di associazione
                  mafiosa. Ciononostante, l’appartenenza di questi al sistema criminale ostiense non è messa
                  in dubbio né nelle analisi accademiche, né dagli inquirenti.
             (55)  Entrambi i fratelli, infatti, hanno sposato le figlie di Santo Cardarella, membro del clan.

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