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SICUREZZA CONTRO LIBERTÀ RELIGIOSA
La seconda riflessione si riferisce al significato e alle conseguenze del
divieto assoluto di portare il kirpan nell’ambiente scolastico in quanto intrinse-
camente simbolo di violenza. Le perplessità sono così espresse dai giudici: un
tale divieto innanzitutto sembra inviare il messaggio che il ricorso alla forza sia
necessario per fare valere i propri diritti e regolare i conflitti; in secondo luogo
appare contrario à la preuve concernant la nature symbolique du kirpan; ancora, risulta
irrispettoso verso i fedeli della religione sikh: la proibizione infatti non solo déva-
lorise le symbole religieux, di più comunica agli allievi l’idea che alcune pratiche reli-
giose non meritano la stessa protezione delle altre.
Da ultimo non tiene conto dei valori canadesi fondati sulla promozione
(18)
del multiculturalismo, della diversità e dello sviluppo di una cultura educativa
garante dei diritti altrui. Adottare una misura di accomodamento in favore del
ricorrente e permettergli di portare il kirpan a determinate condizioni, vicever-
sa, esprime l’impegno che la società canadese accorda alla protezione delle
minoranze che la compongono. Più in generale, evidenzia come i benefici di
concilier les droits opposés, nel quadro dell’analisi fondata sull’art. 1 della Charte cana-
dienne, superano i costi che si esprimono in quegli effetti pregiudizievoli a carico
degli individui che subiscono le conseguenze di una politica o di una regola in
apparenza neutra .
(19)
I rilievi fin qui condotti permettono di introdurre il secondo importante
passaggio esplicativo delle scelte della Corte.
(18) Sul punto per un primo approfondimento AA.VV., Multiculturalism and the Charter. A legal
perspective, Toronto, Carswell, 1987; P. BRAMADAT, D. SELJAK (eds), Religion and ethnicity
in Canada, Toronto, Pearson, 2005; E. CECCHERINI, voce Multiculturalismo (dir. comp.),
in DIGESTO DELLE DISCIPLINE PUBBLICISTICHE. Aggiornamento, Torino, Utet, 2008,
pagg. 486-500; Id., Cittadinanza, immigrazione e integrazione: l’approccio multiculturale canadese
in bilico, in G. CERRINA FERONI, V. FEDERICO (a cura di), Strumenti, percorsi e strategie del-
l’integrazione nelle società multiculturali, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2018, pagg. 345-383;
R. J. F. DAY, Multiculturalism and the History of Canadian Diversity, Toronto, University of
Toronto Press, 2000; J. HABERMAS, C. TAYLOR, Multiculturalismo. Lotte per il riconoscimento,
Milano, Feltrinelli, 2, 2010; W. KYMLICKA, Multicultural Citizenship. A liberal theory of
minority rights, Oxford, Clarendon Press, 1995, Id., La voie canadienne. Repenser le multicul-
turalisme, Montreal, Les Éditions du Boréal 2003; N. OLIVETTI RASON, Il patrimonio multicul-
turale dei Canadesi, in G. ROLLA (a cura di), L’apporto della Corte suprema, cit., pagg. 119-147;
G. ROLLA, La tutela costituzionale delle identità culturali, in G. ROLLA (a cura di), Lo sviluppo
dei diritti fondamentali, cit., Milano, Giuffrè, 2000, pagg. 111-133; Id., Protection of Cultural
Identity and Citizenship in Multiethnic Legal System: The Canadian Experience, in M. RUBBOLI
(ed), The Canadian Charter of Rights and Freedoms: The First Twenty Years/La Charte cana-
dienne des droits et libertés: les premiers vingt ans, Genova, Prima Piccola Soc. Coop., 2003,
pagg. 21-44.
(19) Sull’origine, la natura e le caratteristiche dell’accomodement raisonnable si rinvia ai §§ 129-136
della sentenza Multani contro Commission scolaire MB, nonché alle pagg. 23-27 (Section III: Les
pratiques d’harmonisation: un état des lieux - a) la raison d’être de l’accomodement raisonnable) del
Rapport. Fonder l’avenir. Le temps de la conciliation (versione abrégé) su cui infra, § 4.1.
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