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MISSILI: UN SISTEMA DI DETERRENZA FONDATO
SULLA CONTINUA RICERCA E SPERIMENTAZIONE
8. Italia, Europa e Alleanza Atlantica
Negli anni della Guerra Fredda, i Paesi europei avevano una diversa per-
cezione rispetto all’altra sponda dell’Atlantico, sia della minaccia sia di come
contrastarla. La situazione che si consolidò dopo l’11 settembre 2001 (attentato
alle Torri Gemelle) non modificò questa divergenza, anzi la nuova strategia
degli Stati Uniti dell’“attacco preventivo”, contro terroristi o stati considerati
possessori di Weapons Mass Destruction (WMD) , la acuì ulteriormente.
(14)
Peraltro, questa strategia rese più difficile l’azione dell’Amministrazione
Bush diretta a convincere gli alleati europei che la difesa missilistica america-
na sarebbe stata limitata e solamente difensiva quando, con questa nuova
visione sarebbe potuta diventare un mezzo per la proiezione offensiva della
forza.
Comunque, anche in Europa si prese coscienza che la minaccia legata alla
proliferazione missilistica era destinata a crescere, ma la tendenza del vecchio
continente rimaneva verso una difesa antimissile di teatro e limitata, concepita
per difendere primariamente le forze di proiezione con un numero contenuto
di sistemi missilistici terrestri e navali.
I principali Paesi europei (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) erano
già impegnati in questo senso e stavano sviluppando limitate capacità di difesa
missilistica basata a terra. L’Italia in particolare, era impegnata con la Francia
per lo sviluppo di una serie di missili con capacità antimissile e con gli Stati
Uniti e la Germania per il Medium Extended Air Defence System (MEADS).
Il più importante progetto europeo di difesa antimissile era, però, quello
nato nell’ambito della NATO. Il programma per una TMD , ancora da svilup-
(15)
pare, aveva come obiettivo quello di fornire una copertura antimissile a più
livelli, «layered», alle forze rischierate dell’Alleanza, quale parte dell’«Extended
Air Defence Concept» della NATO.
A tal fine la NATO Consultation Command and Control Agency assegnò, sin
dal giugno 2001, a due consorzi transatlantici lo studio di fattibilità per conse-
guire una visione generale delle possibili architetture del sistema da porre a base
di ogni futura scelta per lo sviluppo del progetto.
Alla luce della minaccia legata alla proliferazione di WMD e alla connessa
possibilità di attacchi terroristici, lo studio fu esteso alla verifica nel dettaglio
della fattibilità di una difesa missilistica di teatro che, oltre alle truppe rischie-
rate, potesse eventualmente difendere anche i territori e le popolazioni degli
alleati da attacchi terroristici portati con il lancio di armi di distruzione di
massa.
(14) Armi di distruzione di massa.
(15) Theater Missile Defence (o BMDO).
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