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MISSILI: UN SISTEMA DI DETERRENZA FONDATO
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                     Il 2018 ha segnato, invece, l’inizio della terza fase durante la quale tanto gli
               intercettori  schierati  a  terra  quanto  quelli  imbarcati  sono  stati  tutti  sostituiti
               dagli SM-3 Block IIA. Quest’ultima versione è caratterizzata da una maggiore
               autonomia e soprattutto da una maggiore velocità che rende agevole anche l’in-
               tercettazione di vettori balistici a raggio intermedio. Sempre nell’ambito della
               Fase 3 è inoltre previsto lo schieramento a terra di un altro radar SPY-1 e di altri
               ventiquattro missili intercettori, questa volta nella Polonia settentrionale.
                     L’ultima fase sarebbe programmata per il 2020, quando i missili schierati
               in Polonia dovrebbero essere sostituiti dai ancora più avanzati SM-3 Block IIB,
               la cui velocità, stimata in oltre cinque chilometri al secondo, potrebbe garantire
               capacità d’intercettazione anche rispetto ai missili balistici intercontinentali.
                     Entro il 2020, secondo quanto dichiarato dal Dipartimento della Difesa
               statunitense, la US Navy dovrebbe quasi raddoppiare il numero delle unità asse-
               gnate alle operazioni previste dall’EPAA, passando da ventitré a quarantasei. Il
               numero totale degli intercettori dovrebbe poi attestarsi in 515 unità.


               10. Uno sguardo al futuro: analisi e domande
                     Ad oggi gli Stati Uniti hanno creato un loro sistema di sorveglianza seguiti
               dalla Russia, anch’essa in possesso di mezzi idonei allo stesso scopo. Per quanto
               riguarda la sicurezza dell’Europa e le relative minacce che su di essa incombono,
               entrambe le due superpotenze dispongono, a copertura, di sistemi efficaci con-
               tro missili con raggio fino a tremila chilometri. È fondamentale però conside-
               rare che, ad oggi, nessun Paese europeo da solo sarebbe in grado di sviluppare
               capacità simili e l’intraprendere questa strada in solitario significherebbe solo
               sottrarre risorse preziose per altri programmi in ambito difesa.
                     Il tema della difesa antimissile, al di là degli aspetti prettamente tecnici e
               di ricerca, riveste una certa importanza soprattutto per le implicazioni riguar-
               danti gli equilibri geo-strategici che mette in gioco. I sistemi di difesa missilistica
               costituiscono, oramai, un sempre più potente strumento di deterrenza, tanto
               che le varie potenze, oltre a USA e Russia, si stanno dotando di sistemi antimis-
               sile sempre più performanti e all’avanguardia. Esempi sono:
                     ➣ la Cina;
                     ➣ Israele;
                     ➣ Corea del Nord;
                     ➣ Iran.
                     Sono questi solo alcuni degli stati che nella loro corsa ad ergersi quali
               potenze regionali stanno ricorrendo, in modo sempre più massiccio e consi-
               stente, a sistemi di questo tipo.


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