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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
9. European Phased Adaptive Approach (EPAA)
Lo schieramento di missili intercettori con base a terra (Ground Base
Interceptor, GBI) da parte dell’Amministrazione Bush ha avuto inizio nel 2004.
Gli intercettori schierati in Alaska e in California sono ben posizionati per
difendere il continente nord americano dagli eventuali ICBM nord coreani, ma
non per assicurare un’analoga copertura nei confronti di un’equivalente minac-
cia iraniana. Per queste ragioni, all’inizio del 2007 l’Amministrazione Bush prese
a negoziare con Varsavia la realizzazione di una terza base di lancio in cui instal-
lare dieci esemplari di una versione a due stadi del GBI e con la costruzione a
Praga di una base di osservazione radar in grado di coprire l’intera massa con-
tinentale eurasiatica fino agli Urali.
A seguire, l’impostazione data dall’Amministrazione Obama alla difesa
antimissile si distinse fin da subito per il coesistere di caratteri di forte continuità
e di notevole cambiamento con i programmi perseguiti dalla precedente ammi-
nistrazione repubblicana. La svolta fu, almeno in parte, spiegata in ragione dei
progressi registrati dal programma missilistico iraniano nello sviluppo di vettori
balistici a corto e medio raggio (come lo Shahab-3 e, più in particolare, come lo
Sejil-2, giudicato potenzialmente in grado di raggiungere i Balcani orientali) e dei
ritardi che hanno, invece, contrassegnato lo sviluppo delle analoghe capacità
intercontinentali. Per meglio affrontare la minaccia posta dai missili a corto e
medio raggio iraniani, l’Amministrazione Obama decise di sviluppare il sistema
difensivo antimissile imbarcato conosciuto come Aegis. Lo schieramento dei
dieci GBI in Polonia fu quindi abbandonato e al suo posto promosso un
European Phased Adaptive Approach (EPAA) inteso ad assicurare un’immedia-
ta protezione contro i missili balistici a corto e medio raggio e a garantire una
capacità evolutiva di contrasto contro gli eventuali ICBM iraniani.
Il programma EPAA fu diviso in quattro fasi.
La prima è iniziata nel 2011 ed ha previsto il dispiegamento nel
Mediterraneo orientale di alcune unità del tipo Aegis della US Navy equipaggia-
te con il radar SPY-1 e armate con l’SM-3 Block IA, in grado, nell’insieme, di
difendere la Turchia e i Balcani orientali da minacce balistiche a corto raggio.
Nuove capacità di scoperta e allarme sono poi assicurate dall’installazione in
Turchia di un radar in Banda X del tipo AN/TPY-2 in grado di esplorare in
profondità lo spazio aereo iraniano.
La seconda fase è avvenuta nel 2015 con l’ingresso in servizio dei nuovi
SM-3 Block IB, contraddistinti da un più avanzato sistema di guida e con l’ar-
rivo in un aeroporto della Romania meridionale di un radar SPY-1 e di altri ven-
tiquattro di questi missili, al fine di potenziare il dispositivo di intercettazione
imbarcato sulle unità Aegis.
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