Page 156 - Rassegna 2020-1-Supplemento
P. 156

PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE


                    Quest’ultima, nel prevedere la comunicazione scritta al soggetto punito,
               da trascriversi nella documentazione personale, viene così a legittimare la richie-
               sta di sottoscrizione della comunicazione.
                    Secondo la citata sentenza, infatti: “È vero… che, così come nel caso delle
               notifiche di atti processuali in genere, il rifiuto di sottoscrizione opposto dal
               destinatario non blocca il relativo iter, ma nel caso della disciplina militare, dove
               è  generalizzato  l’obbligo  di  obbedienza  all’ordine  legittimo  del  superiore,  la
               diversa scelta legislativa, cui deve ovviamente seguire l’invito a sottoscrivere la
               comunicazione della punizione inflitta si pone come funzionale (rispondendo
               così al requisito di legittimità costituzionalmente imposto, come giustamente
               evoca la decisione impugnata) e attinente al servizio, tutelando anche l’interesse
               del militare punito, il cui fascicolo personale viene ad introitare l’atto”.
                    Queste ineccepibili argomentazioni dei supremi giudici, che meritavano di
               essere integralmente riportate, appaiono trancianti nel sostenere la legittimità e
               l’attinenza  al  servizio  e  alla  disciplina  degli  ordini  di  cui  trattasi,  ponendosi
               anche in linea con un corretto inquadramento del rapporto gerarchico militare,
               che va tutelato ogniqualvolta si esplichi in linea con le disposizioni normative
                                                                                          (10)
               e nell’ambito di attività di servizio, come indiscutibilmente sono da considerare
               quelle connesse con i procedimenti di tipo sia valutativo sia disciplinare.

















               (10) In proposito, da un punto di vista prettamente dogmatico, vanno considerate anche le que-
                   stioni, anch’esse risolte sia in dottrina sia in giurisprudenza, concernenti la valenza dell’ordine
                   quando attenga a condotte già previste e disciplinate dall’ordinamento. Sul punto sia consen-
                   tito rinviare alle considerazioni e ai riferimenti contenuti in: A. SABINO, La “mancata autorizza-
                   zione” a tenere un certo comportamento può costituire il presupposto del reato di disobbedienza; in questa
                   RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, n. 1/2017, pagg. 164 e ss.

               152
   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161