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PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE
Quest’ultima, nel prevedere la comunicazione scritta al soggetto punito,
da trascriversi nella documentazione personale, viene così a legittimare la richie-
sta di sottoscrizione della comunicazione.
Secondo la citata sentenza, infatti: “È vero… che, così come nel caso delle
notifiche di atti processuali in genere, il rifiuto di sottoscrizione opposto dal
destinatario non blocca il relativo iter, ma nel caso della disciplina militare, dove
è generalizzato l’obbligo di obbedienza all’ordine legittimo del superiore, la
diversa scelta legislativa, cui deve ovviamente seguire l’invito a sottoscrivere la
comunicazione della punizione inflitta si pone come funzionale (rispondendo
così al requisito di legittimità costituzionalmente imposto, come giustamente
evoca la decisione impugnata) e attinente al servizio, tutelando anche l’interesse
del militare punito, il cui fascicolo personale viene ad introitare l’atto”.
Queste ineccepibili argomentazioni dei supremi giudici, che meritavano di
essere integralmente riportate, appaiono trancianti nel sostenere la legittimità e
l’attinenza al servizio e alla disciplina degli ordini di cui trattasi, ponendosi
anche in linea con un corretto inquadramento del rapporto gerarchico militare,
che va tutelato ogniqualvolta si esplichi in linea con le disposizioni normative
(10)
e nell’ambito di attività di servizio, come indiscutibilmente sono da considerare
quelle connesse con i procedimenti di tipo sia valutativo sia disciplinare.
(10) In proposito, da un punto di vista prettamente dogmatico, vanno considerate anche le que-
stioni, anch’esse risolte sia in dottrina sia in giurisprudenza, concernenti la valenza dell’ordine
quando attenga a condotte già previste e disciplinate dall’ordinamento. Sul punto sia consen-
tito rinviare alle considerazioni e ai riferimenti contenuti in: A. SABINO, La “mancata autorizza-
zione” a tenere un certo comportamento può costituire il presupposto del reato di disobbedienza; in questa
RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, n. 1/2017, pagg. 164 e ss.
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