Page 62 - Rassegna 2020-1-Inserto
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L’IMPEGNO ALL’ESTERO DELL’ARMA DEI CARABINIERI



                  - Role 2-enhanced: comprende la chirurgia primaria, la terapia intensiva e i
             posti letto con assistenza infermieristica;
                  - Role 3: prevede l’impiego del vero e proprio ospedale, con diverse spe-
             cializzazioni ed una maggiore capacità di posti letto;
                  - Role 4: è costituito dalle strutture sanitarie in madrepatria con tutte le
             possibile cure complete e definitive.
                  Pertanto, il sistema NATO dei Roles prevede che il percorso delle cure in
             ambito militare, in base alla gravità dell’evento e delle lesioni riportate dai mili-
             tari, si concretizzi per un continuum che va dal luogo dell’evento (MEDEVAC e
             Role 1), sino all’eventuale trasferimento in madrepatria (Role 4).
                  Nella catena dei soccorsi, fondamentale è la tempistica delle cure da pre-
             stare. Gli standard NATO raccomandano la tempistica del “10-1-2-4”, ossia, in
             base alla gravità del militare ferito:
                  - (entro)  dieci  minuti:  deve  essere  attuato  il  primo  soccorso  avanzato;
             sono  le  misure  salvavita  immediate  che  devono  essere  attuate  da  personale
             addestrato al primo soccorso militare (secondo il cosiddetto protocollo “ABC”,
             ossia controllo delle vie aeree, della respirazione e dei sanguinamenti);
                  - (entro) un’ora: deve essere attuata la rianimazione avanzata;
                  - (entro)  due  ore:  deve  essere  effettuata  la  Damage  Control  Surgery  con
             l’eventuale supporto delle unità di terapia intensiva;
                  - (entro) quattro ore: deve essere assicurata la chirurgia primaria e la dia-
             gnostica estesa.
                  In  caso  di  impossibilità  a  fornire  le  cure  avanzate  bisogna  predisporre
             delle adeguate capacità di evacuazione strategica del militare ferito attraverso un
             mezzo aereo.
                  Caposaldo della medicina di guerra per l’attuazione delle cure necessarie
             secondo il protocollo NATO dei “Roles”, dopo l’evacuazione del militare ferito
             attraverso il MEDEVC, è l’individuazione e la realizzazione del Posto Medico
             Avanzato (PMA), ossia una struttura sanitaria di emergenza il più vicina possi-
             bile al luogo dell’evento verso cui verranno convogliate tutte le persone ferite,
             militari e non, per ricevere il triage e le relative iniziali cure. La sua operatività
             deve poter proseguire sino a settantadue ore, entro le quali è auspicabile la ces-
             sazione delle criticità connesse alla maxi-emergenza. Nel PMA i feriti verranno
             stabilizzati ed ulteriormente evacuati verso luoghi di cura definitivi, nel territo-
             rio di missione o in madrepatria, secondo ordini di priorità stabiliti dalla catena
             dei soccorsi.
                  Il PMA deve possedere alcune caratteristiche essenziali, quali sicurezza,
             accessibilità e praticità, ossia essere collocato in area sicura ed al riparo da rischi
             evolutivi,  avere  adeguate  vie  di  comunicazione,  adeguata  segnalazione  con


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