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IL RUOLO DELL’ASSISTENZA SANITARIA NEI MILITARI IMPEGNATI ALL’ESTERO
179/1988, ha introdotto nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto”
in base al quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della presun-
zione legale d’origine, ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di poter
dimostrare che eventuali ulteriori malattie non inserite nelle tabelle, possano
comunque avere un’origine professionale, ossia derivare da un’esposizione lavo-
rativa .
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Per le tali caratteristiche, il sistema delle malattie professionali viene per-
tanto definito come “sistema aperto”, ossia le tabelle possono essere continua-
mente aggiornate ogni qual volta venga dimostrato il nesso di causalità tra
un’esposizione ambientale legata ad una professione e una determinata nuova
patologia.
6. Le cure “sul campo”
Importante “terreno” su cui si confronta ed agisce la sanità militare è
costituito sicuramente dai territori stessi di missione, intesi anche come i possi-
bili luoghi dove può avvenire un evento inatteso, un incidente, una catastrofe,
sino alla guerra vera e propria. La sanità militare, quindi, deve adattarsi all’am-
biente della missione per assicurare le cure necessarie ai militari coinvolti.
L’ambiente ostile dove si svolgono le operazioni militari necessita di una
capacità di adattamento tipica della medicina da campo; l’identificazione delle
priorità caratterizza la medicina d’urgenza, la presa in carico sanitaria di un gran
numero di vittime deve tenere conto della medicina di massa, e il concetto di
vittima inteso nella sua globalità è peculiare della medicina globale. Occorre
partire da una pianificazione preventiva applicabile sul campo tipica della medi-
cina di dottrina, mantenendo una gerarchia dei compiti e un’essenzialità dei trat-
tamenti caratteristici della medicina di guerra . Sono dunque numerosissime e
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peculiari le caratteristiche tipiche della sanità militare nei territori di missione.
Gli strumenti operativi che caratterizzano la sanità militare applicata alle
catastrofi sono principalmente tre:
- la strategia, ossia l’arte di ideare i piani di emergenza, che coinvolge ope-
ratori esperti e prevede una preliminare attenta analisi dei rischi;
- la logistica, ossia l’insieme di personale, mezzi e materiali finalizzato alla
realizzazione dei piani in considerazione delle tipologie di evento e di ambiente
operativo, della durata delle operazioni e della relativa autonomia degli operato-
ri coinvolti;
(16) https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prestazioni/malattia-professionale.html.
(17) Dall’opuscolo: ‘La Medicina delle Grandi Emergenze e delle Catastrofi’ (AREU 118 - Regione
Lombardia).
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