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IL RUOLO DELL’ASSISTENZA SANITARIA NEI MILITARI IMPEGNATI ALL’ESTERO



                     La profilassi farmacologica è considerata una misura di prevenzione prima-
               ria “passiva”, ossia consiste nel fornire direttamente all’organismo umano “l’an-
               tidoto” all’infezione, ovvero la terapia farmacologica che contrasta ab initio la dif-
               fusione della malattia nel caso in cui il militare si trovi esposto al suo relativo
               patogeno (es. profilassi anti-malarica, da effettuarsi prima della partenza per i ter-
               ritori a rischio, per tutto il soggiorno e per alcune settimane dal ritorno).
                     La conoscenza della diffusività dei patogeni nei diversi Paesi del mondo
               consente quindi di poter attuare le idonee misure di prevenzione primaria, ossia
               le vaccinazioni e la profilassi farmacologica, già dal momento del reclutamento
               del militare e prima della sua partenza per il territorio di missione.
                     Il Ministero della Salute elenca quali sono le principali vaccinazioni dispo-
               nibili e i Paesi del mondo in cui è obbligatorio effettuarle . Le vaccinazioni
                                                                         (13)
               raccomandate per i militari impegnati all’estero, in considerazione del territorio
               di missione dove verranno impiegati, comprendono la vaccinazione per la feb-
               bre tifoide (vaccino per via orale, durata sei mesi - due anni; vaccino per via
               intramuscolare,  durata  due  anni),  vaccinazione  anti-colerica  (vaccino  per  via
               orale, durata sei mesi - due anni), vaccinazione anti-epatite A (vaccino per via
               intramuscolare, durata dieci anni), vaccinazione anti-febbre gialla (vaccino per
               via intramuscolare, durata da dieci anni a tutta la vita), vaccinazione anti-menin-
               gococco tetravalente (A, C,W135 e Y) e anti-meningococco B (vaccino per via
               sottocutanea/intramuscolare, durata dieci anni).
                     La conoscenza della diffusione delle malattie infettive e tropicali nei vari
               territori di missione consente pertanto di poter attuare nei militari impegnati le
               relative misure di prevenzione primaria e secondaria, già al momento del reclu-
               tamento e prima della partenza, nonché di poter attuare i necessari trattamenti
               sanitari nei militari o nella popolazione civile che dovessero contrarre la malat-
               tia. La sanità militare, nel fronteggiare le malattie infettive e tropicali, trova dun-
               que le sue principali risorse nell’Epidemiologia, nell’Igiene e Sanità Pubblica e
               nelle pratiche della vaccinazione e della profilassi farmacologica.


               5. L’ambiente di missione e le malattie professionali
                     L’ambiente di missione è certamente un ulteriore importante fattore da
               tenere presente nell’analisi dei rischi per l’attività della sanità militare. Tra i pos-
               sibili rischi relati all’ambiente vi è sicuramente il già menzionato e dettagliata-
               mente analizzato rischio infettivo, relato alla presenza di specifici agenti micro-
               biologici nei diversi Paesi del mondo.

               (13)  http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioContenutiMalattieInfettive.jsp?lin-
                     gua=italiano&id=645&area=Malattie%20infettive&menu=viaggiatori.

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