Page 54 - Rassegna 2020-1-Inserto
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L’IMPEGNO ALL’ESTERO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
La diagnosi si basa sull’identificazione del Plasmodium nello striscio di
sangue periferico e sui test sierologici. La terapia e la profilassi dipendono dalle
specie e dalla sensibilità ai farmaci e prevedono un trattamento combinato a
base di artemisinina, l’associazione a dose fissa di atovaquone e proguanile
(Malarone), e regimi che contengono clorochina, chinino o meflochina.
Ogni territorio di missione, quindi, presenta un rischio infettivo specifi-
co (si veda la mappa delle malattie infettive e tropicali nel mondo, come da
foto sopra riportata), la cui attenta conoscenza permette di poter attuare tutte
le necessarie misure di prevenzione primaria, intesa nella capacità di fornire
ai militari le necessarie “armi” per evitare di essere contagiati dai patogeni,
ovvero nella capacità di evitare che l’esposizione ad un determinato agente
microbico causi malattia, e di prevenzione secondaria, ossia nel riconosci-
mento della malattia nella sua fase sub-clinica, prima cioè della manifestazioni
di segni e sintomi conclamati, al fine di modificare o ritardare il decorso mor-
bigeno della malattia stessa attraverso specifiche misure terapeutiche.
I principali strumenti della prevenzione primaria sono costituiti dalla vac-
cinazione e dalla profilassi farmacologica. La vaccinazione è una misura di pre-
venzione primaria “attiva” e consiste nel fornire al militare l’immunità dal con-
tagio della malattia attraverso la formazione di anticorpi specifici per il deter-
minato patogeno: in questo modo l’esposizione al patogeno non è in grado di
determinare la trasmissione dell’infezione e quindi la relativa malattia.
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