Page 60 - Rassegna 2020-1-Inserto
P. 60

L’IMPEGNO ALL’ESTERO DELL’ARMA DEI CARABINIERI



                  - la tattica, ossia l’applicazione dei piani di soccorso attraverso procedure
             operative (attuando la cosiddetta “catena dei soccorsi”).
                  L’attuazione delle cure “sul campo” e quindi la corretta applicazione degli
             strumenti operativi della strategia-logistica-tattica in un territorio di missione
             sono certamente notevolmente differenti dalle cure sanitarie che possono esse-
             re prestate in madrepatria. La catena dei soccorsi nei territori di missione pre-
             senta  quindi  aspetti  assolutamente  peculiari,  quali  la  sua  attivazione  dopo  la
             ricezione di un allarme, la priorità di evacuazione dei militari feriti verso luoghi
             di cura sicuri, mentre le cure necessarie e l’eventuale ospedalizzazione sono l’ul-
             timo anello della catena dei soccorsi.
                  La medicina di guerra non si caratterizza pertanto per la presenza di pro-
             tocolli prestabiliti di prevenzione e cura, come avviene invece nella medicina
             tradizionale, ma vede nell’improvvisazione la sua principale caratteristica ope-
             rativa.  La  ricognizione  preliminare  (attraverso  il  primo  mezzo  terrestre  che
             giunge sul luogo dell’evento o un mezzo aereo) fornisce gli elementi iniziali per
             modulare una riposta adeguata dei soccorsi necessari.
                  Dopo la sua attivazione a seguito della ricezione di un allarme, quindi, la
             catena dei soccorsi non inizia con le cure dei militari feriti, ma con la loro prio-
             ritaria evacuazione verso luoghi sicuri per attuare le terapie necessarie. Deve
             essere innanzitutto concretizzato quello che prende il nome di MEDEVAC,
             ossia MEDical EVACuation, il servizio di trasporto dei militari feriti dal luogo
             dell’evento ad un luogo sicuro per prestare le cure mediche necessarie.
                  Questo può avvenire via terra, via mare o per via aerea. Invece, lo sgom-
             bero di personale ferito con mezzi di circostanza il cui impiego non è pianifi-
             cabile a priori prende il nome di CASEVAC, ossia CASualties EVACuation. In
             base alla gravità del ferito, tali procedure di evacuazione possono essere diffe-
             rite in quattro categorie temporali, ovvero immediata (pericolo di vita), ritardata
             (rischio minimo), minima (soccorso minimo od autosoccorso), in attesa (quan-
             do purtroppo vi sono poche reali speranze di ricovero per il ferito).
                  Inoltre, in base all’entità ed alla gravità dell’evento, possiamo distinguere
             tra MASs CAsuaLty (MASCAL) e Major Incident (MI). Il MASCAL fa riferimen-
             to, come scenario, ad ogni tipo di incidente dove il numero, la gravità, la tipo-
             logia dei feriti ed il luogo in cui si opera (carico dei feriti) è notevolmente supe-
             riore alle effettive capacità sanitarie .
                                               (18)
                  Situazioni di questo tipo includono incidenti (esplosioni, caduta di aerei,
             bombe…), azioni ostili (azioni di guerriglia, attacchi terroristici), e situazioni di
             guerra vera e propria.


             (18)  https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/op_ippocrate/notizie_teatro/P
                  agine/Libia_militari_italiani_esercitazione_MASCAL.aspx.

             58
   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64   65