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L’IMPEGNO ALL’ESTERO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Pertanto, il trauma psichico che può essere causato dalle attività di missione è
un ulteriore aspetto importante che deve essere tenuto in considerazione dalla
sanità militare, e che prevede approcci terapeutici particolari che mettono in
campo specialisti di vario tipo, dai soccorritori, agli psicologi, ai neuropsichiatri.
Per la maggior parte delle persone il trauma psicologico relativo ad un’espe-
rienza traumatica è limitato ad un disturbo transitorio ed acuto. Sebbene transitoria,
questa reazione può essere molto spiacevole e può essere tipicamente caratterizzata
da fenomeni che sono raggruppati, per la maggior parte, in tre categorie principali,
ossia ricordi dell’esposizione all’evento (flashback, incubi), attivazione (insonnia, agi-
tazione, rabbia, irritabilità), deattivazione (ottundimento, evitamento, dissociazione,
depressione). Poiché queste reazioni sono auto-limitanti per definizione, in generale
provocano un disturbo funzionale minimo nel tempo. Per una significativa mino-
ranza della popolazione, invece, il trauma psichico può cronicizzarsi nel tempo
verso una sindrome identificata come disturbo post-traumatico da stress.
Il disturbo post-traumatico da stress, detto anche PTSD (Post Traumatic
Stress Disorder), è una patologia codificata nel Manuale Statistico e Diagnostico
dei Disturbi Mentali (DSM-V) tra i disturbi correlati a eventi traumatici e stres-
santi, che viene definito dalla presenza di una disfunzione personale e da un
disagio clinicamente manifesto con la presenza di segni e sintomi di ciascuna
delle tre categorie sopra menzionate, per un periodo superiore ai trenta giorni.
Il PTSD si caratterizza per essere un’intensa e patologica reazione emozionale
che si sviluppa in un soggetto esposto ad un fattore traumatico estremo, ossia
un’esperienza di oggettiva gravità per il soggetto, come ad esempio l’essere stati
coinvolti in bombardamenti, l’aver partecipato a conflitti a fuoco con morti e
feriti, oppure essere sopravvissuti al crollo di un edificio, o aver avuto un inci-
dente o aver subito una violenza sessuale. In passato il PTSD è stato definito
anche come nevrosi da guerra, proprio perché spesso osservato nei militari
impegnati in battaglia. In genere, il soggetto che soffre di PTSD presenta ansia
e persistenti sintomi di iperattivazione, depressione, ricordi emotivamente
molto intensi e immagini disturbanti dell’evento traumatico. Il PTSD si può
manifestare a qualsiasi età, in relazione all’esposizione al fattore traumatico, e
tende a cronicizzarsi se i sintomi hanno una durata superiore ad un anno.
Inoltre, sono possibili riacutizzazioni della patologia qualora il soggetto affetto
si trovi ulteriormente esposto a microtraumi. Il PTSD può portare il soggetto
ad una grave disfunzione psicopatologica e sociale e determina una significativa
vulnerabilità psicologica. In base al decorso, possiamo classificare il PTSD in:
acuto, se la durata dei sintomi è inferiore a tre mesi; cronico, se la durata dei sin-
tomi è superiore a tre mesi; ad esordio ritardato, se la comparsa dei sintomi
avviene dai sei mesi in poi dall’esposizione all’evento traumatico.
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