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TRIBUNA DI STORIA MILITARE



































                                   Kattowitz (Katowice), 3 marzo 1921
              Truppe francesi vigilano sulle operazioni elettorali, con il supporto di carri leggeri Renault FT
                                           (https://gallica.bnf.fr)
                  Lo scenario era irrimediabilmente più fluido rispetto alle attese degli attori
             politici e, soprattutto, assai meno lineare rispetto a quanto si era immaginato ai
             tavoli della Conferenza di Parigi. Ad esempio, nel distretto occidentale di Oppeln
             (Opole), dove il censimento del 1910 aveva certificato che il settantotto percento
             della popolazione era polaccofona o, comunque, bilingue, il voto a favore di un’Alta
             Slesia tedesca aveva raggiunto il settanta per cento. La gestione dei risultati eletto-
             rali, poi, era complicata dal fatto che comunità limitrofe ed etnicamente omogenee
             si erano espresse in maniera radicalmente contradditoria . Spostandoci ad est la
                                                                 (30)
             situazione era ancora più confusa e l’esito finale incerto: il triangolo industriale rap-
             presentato dai distretti di Beuthen (Bytom), Kattowitz (Katowice), and Gleiwitz
             (Gliwice) - la vera posta in gioco nell’affaire Alta Slesia - vedeva le città votare a
             favore della Germania, mentre le aree rurali erano nettamente pro-Polonia.


             (30)  Il distretto di Oppeln (Opole) ancora una volta costituisce un eccellente caso-studio: nel vil-
                  laggio di Chmiellowitz (Chmielowice ), situato ad una manciata di chilometri dal capoluogo,
                  l’87 per cento degli abitanti si dichiarava pollaccofono, eppure il voto a favore della Polonia
                  raggiunse appena il sedici per cento. Nella limitrofa comunità rurale di Fallwark (Folwark),
                  in cui i polaccofoni e bilingui raggiungevano il novantasette per cento, ben il sessantasette
                  per cento dei votanti si era espresso a favore dell’unione con Varsavia. cfr. Brendan KARCH,
                  Nation and Loyalty in a German-Polish Borderland, cit., pp. 139-140.

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