Page 195 - Rassegna 2019-4
P. 195

AUTODETERMINAZIONE, SECESSIONE E ORDINE INTERNAZIONALE



                     Al suo posto fu istituita una forza di polizia ad ordinamento civile che, alle
               dirette dipendenze della Commissione Interalleata, era composta per metà da
               personale di lingua tedesca e per metà da polaccofoni . Il comando, ancora
                                                                     (19)
               una volta, fu affidato ad un francese: si trattava del generale Bruno Bonnet, pro-
               veniente dai ranghi della Gendarmerie . All’Italia fu assegnato il comando di
                                                    (20)
               uno dei tre gruppi su cui si articolava la forza di polizia, la cui direzione non fu
               affidata a un ufficiale dell’Arma, come invece sarebbe stato logico e come era
               avvenuto  in  altri  contesti  operativi,  ma  al  maggiore  degli  alpini  Giuseppe
               Renzetti,  destinato  successivamente  a  divenire  uomo-chiave  del  fascismo  in
               Germania tanto da essere nominato Console Generale a Berlino .
                                                                              (21)
                     Da parte della Commissione Interalleata, invece, fu preteso lo scioglimen-
               to della POW GSL: si trattò di una richiesta cui i nazionalisti polacchi, tutt’altro
               che disponibili ad abbandonare l’ipotesi secessionistica, aderirono solo formal-
               mente curando piuttosto di mantenere integro il potenziale militare dell’orga-
               nizzazione clandestina .
                                     (22)
                     La seconda insurrezione della Slesia aveva evidenziato che i polacchi ave-
               vano saputo fare tesoro della sconfitta subita l’anno precedente, dimostrando
               una eccellente capacità organizzativa .
                                                   (23)

               (19)  Cfr. Konrad GRACZYK, Police services in Upper Silesia during the Silesian Uprisings, cit., pp. 15-16.
               (20)  Cfr. Rémy PORTES, Haute-Silésie 1920-1922. Laboratoire des leçons oubliées de l’armée française, Paris, Riveneuve,
                     2009. Bonnet era un ex-allievo dell’Ecole Polytechnique che all’epoca aveva un ordinamento militare.
               (21)  Renzetti, pluridecorato al valor militare, da ufficiale di complemento si era distinto già nella
                     campagna di Libia. Dopo la fine del conflitto Renzetti aveva prestato servizio in Albania, per
                     poi essere inviato in Alta Slesia. Sulla sua figura esiste una ingente bibliografia a partire dalla
                     ricca documentazione contenuta in Renzo DE FELICE, Mussolini e Hitler. I rapporti segreti 1922-
                     1933, Roma-Bari, Laterza, 2013, pp. 175-214. Limitatamente agli studi in lingua italiana si
                     vedano  quanto  meno  Federico  NIGLIA,  Il  maggiore  Roma-Berlino.  L’attività  di  collegamento  di
                     Giuseppe Renzetti fra Mussolini e Hitler, in NUOVA STORIA CONTEMPORANEA, a. 6, n. 4 (2002),
                     pp. 69-82 e Wolfgang SCHIEDER, Un italiano a Berlino. Giuseppe Renzetti, propagandista fascista e
                     agente segreto (1922-1941) in Gustavo CORNI, Christof DIPPER (a cura di), Italiani in Germania
                     tra Ottocento e Novecento. Spostamenti, rapporti, immagini, influenze, Bologna, il Mulino, 2006, pp.
                     595-637. Infine, con particolare riferimento al ruolo svolto da Renzetti in qualità di organiz-
                     zatore dei fasci italiani all’estero attivi in Germania, cfr. Stefan LAFFIN, Gaining a Foothold in
                     the  Weimar  Republic:  Giuseppe  Renzetti’s  Activities  in  the  Years  1925-1927,  in  STORICAMENTE,
                     LABORATORIO DI STORIA, a. 13 (2017), pp. 1-38, http://storicamente.org/sites/default/ima-
                     ges/articles/media/1979/giuseppe-renzetti-fascism-laffin.pdf.
               (22)  Sulla ingegnosa copertura utilizzata si veda cfr. Jan S. PRYBYLA, When Angels Wept. The Rebirth
                     and  Dismemberment  of   Poland  and  Her  People  in  the  Early  Decades  of   the  Twentieth  Century:  a
                     Biographical Memoir, Tucson (AZ), Wheatmark, 2010, pp. 69-70. Per una riflessione sul con-
                     cetto di secessione e sul suo rapporto con il principio di autodeterminazione cfr. in una pro-
                     spettiva  filosofico-giuridica  Costanza MARGIOTTA,  L’ultimo  diritto.  Profili  storici  e  teorici  della
                     secessione, Bologna, il Mulino, 2005.
               (23)  Per altro il numero delle vittime fu relativamente contenuto: in poco meno di un mese di
                     scontri i morti furono circa un centinaio, equamente ripartiti tra le due fazioni, cfr. T. Hunt
                     TOOLEY, German Political Violence and the Border Plebiscite in Upper Silesia, 1919-1921, cit., p. 78.

                                                                                        193
   190   191   192   193   194   195   196   197   198   199   200