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L’INTERESSE INIZIALE DEL REGNO D’ITALIA PER IL CORNO D’AFRICA



               pari l’effettivo esercizio, sia con la protezione del territorio e dello stabilimento
               di Assab affidata a navi della Real Marina, sia con la nomina di un regio com-
               missario civile; essendo stata ora riconosciuta la mutua convenienza di proce-
               dere ad un regolare e definitivo accertamento dei rapporti che la creazione dello
               stabilimento commerciale italiano in Assab per opera della Società ha creato tra
               la Società stessa e il Governo, sono stati concordati e stipulati, salva la appro-
               vazione del Parlamento, i patti specificati negli articoli seguenti» ovvero che la
               R. Rubattino e C. avrebbe venduto tutto il territorio che aveva acquistato ad
               Assab e nelle sue vicinanze e tutti gli immobili e infrastrutture di sua proprietà
               al demanio italiano per una somma di 416mila lire pagabili in tre rate annue di
               importo identico senza interessi.
                     Inoltre era indicato che la compagnia si sarebbe riservato un appezzamento
               della lunghezza di cento metri e della larghezza di sessanta metri nella Baia di
               Buia  che  sarebbe  stato  destinato  ad  attività  legate  al  traffico  marittimo .
                                                                                         (40)
               Nell’atto il cavaliere Hofer dichiarò di sottoscrivere la convenzione per conto
               non soltanto della Rubattino, ma anche nell’interesse della Navigazione Generale
               Italiana, nel cui attivo sarebbero state conferite le 416mila lire pattuite .
                                                                                  (41)
                     Come era indicato nel documento, quanto in esso stabilito avrebbe dovu-
               to  essere  sottoposto  al  vaglio  del  Parlamento  e  a  suo  favore  si  espresse  la
               Camera dei deputati il 28 giugno e il Senato sei giorni dopo, cosicché il 5 luglio
               fu promulgata la Legge n. 857, nel cui primo articolo era riportato che «è stabi-
               lita, sulla costa occidentale del Mar Rosso, una colonia italiana nel territorio di
               Assab, sottoposto alla sovranità italiana» .
                                                      (42)
                     Essa era posta alle dirette dipendenze del Ministero degli Affari Esteri e
               per cercare di svilupparla nella legge era specificato, fra gli altri provvedimenti,
               che nel territorio della colonia per un trentennio vi sarebbe stata l’esenzione dal
               pagamento delle imposte sia dirette sia indirette, sarebbe stato creato un porto
               franco senza tasse doganali d’importazione, di esportazione, di transito e dei
               diritti marittimi .
                              (43)
                     La normativa italiana sarebbe stata applicata ai connazionali là residenti e
               nei rapporti fra questi e gli stranieri e gli indigeni; riguardo le relazioni fra questi
               (40)  Trattati e convenzioni tra il Regno d’Italia e gli Stati esteri raccolti a cura del Ministero degli Affari
                     Esteri, vol. IX, cit., pag. 24.
               (41)  Ivi, pagg. 25-28.
               (42)  Riportato nella «Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia», 10 luglio 1882, pag. 2914.
               (43)  Ibidem. L’ampliamento della già esistente area portuale stava particolarmente cara al governo
                     italiano, tant’è che ne aveva affidato il progetto all’ispettore del Genio Civile DIONISIO, vedi
                     ASDMAE, ASMAI, Archivio Eritrea, busta 2, fascicolo 4: lettera del ministro degli Affari
                     Esteri Pasquale Stanislao MANCINI al regio commissario civile in Assab Giovanni BRANCHI
                     redatta a Roma il 2 maggio 1882, con n. di prot. 112 senza oggetto.

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