Page 182 - Rassegna 2019-4
P. 182

TRIBUNA DI STORIA MILITARE



                  Cairoli, che fino a quel momento si era dimostrato estremamente prudente
             per tutto quello che poteva rappresentare un serio impegno dell’Italia nel Corno
             d’Africa, tanto che aveva respinto anche una proposta avanzata da De Amezaga
             di impiantare ad Assab un bagno penale, nel novembre del 1880, dopo aver con-
             tattato il governo britannico, decise di nominare un regio commissario civile per
             quella località. La scelta cadde su un console di carriera, il fiorentino Giovanni
             Branchi, e il 24 dicembre 1880 Cairoli firmò l’ordinanza ministeriale che pratica-
             mente  rappresentava  le  istruzioni  alle  quali  avrebbe  dovuto  attenersi  il  regio
             commissario civile. Branchi si imbarcò a Brindisi il 26 dicembre sul piroscafo
             Surate  insieme  a  Giulietti,  che  ebbe  ufficialmente  l’incarico  di  segretario  del
             Regio Commissariato e il compito di eseguire l’esplorazione della zona fra Assab,
             l’Aussa e il Tigrài per individuare le piste carovaniere e cominciare a dirottare
             verso quella costa le merci provenienti dall’entroterra, e che portò con sé altri sei
             uomini.  Il  9  gennaio  1881  essi  giunsero  ad  Assab  e,  mentre  le  artiglierie
             dell’Ettore Fieramosca eseguivano una salva di ventuno colpi, la bandiera della
             Marina mercantile italiana che sventolava sul territorio ancora appartenente alla
             R. Rubattino e C., fu sostituita da quella della Regia Marina.
                  L’11 aprile, completati i preparativi, Giulietti con il sottotenente di vascello
             Giuseppe Biglieri, dieci marinai dell’Ettore Fieramosca, due civili italiani e alcuni
             indigeni, partì da Assab e fece una lunga sosta a Beilùl, dove fu rifornita dalla
             corvetta a ruote. Ripartita da questa località seguendo il corso del Fiume Galima,
             all’alba del 25 maggio fu attaccata e tutti i suoi membri vennero uccisi .
                                                                                (33)
                  Frigerio,  nel  redigere  il  rapporto  sull’accaduto,  dopo  essersi  consultato
             con il regio commissario Branchi, suggerì di agire energicamente effettuando
             uno sbarco a Beilùl, dove sarebbero stati presi degli ostaggi che avrebbero ria-
             vuto la libertà solo dopo che fossero stati consegnati gli autori dell’eccidio .
                                                                                     (34)
             (33)  Ciò che restava delle salme dei membri della spedizione furono rintracciate nella zona di
                  Egreri presso l’omonimo torrente sepolte in due tumuli solo il 23 maggio 1929 dal barone
                  Raimondo Franchetti, un esploratore che stava compiendo un viaggio in quell’area, vedi
                  Raimondo FRANCHETTI, I resti della spedizione Giulietti, in L’ITALIA COLONIALE, VI (1929), 9,
                  pag. 169; Id., Nella Dancalia etiopica. Spedizione italiana 1928-1929, Milano, Mondadori, 1935,
                  pagg. 408-409. La Regia Marina subì perdite anche durante la conquista della Somalia che,
                  fra il 1890 e il 1903, assommarono a tredici ufficiali, un sottufficiale, un graduato e un paio
                  di marinai. Buona parte di costoro perirono, insieme a diciannove ascari, in circostanze ana-
                  loghe a quelle della spedizione Giulietti il 26 novembre 1896 mentre si stavano inoltrando
                  nell’entroterra di Mogadiscio insieme all’esploratore e console Antonio Cecchi. Per maggiori
                  informazioni vedi Marco GEMIGNANI, La fase iniziale dell’espansione italiana in Somalia, e gli eccidi
                  di  personale  della  Regia  Marina,  in  BOLLETTINO  D’ARCHIVIO  DELL’UFFICIO STORICO  DELLA
                  MARINA MILITARE, XIII (1999), 2, pagg. 53-114.
             (34)  AUSMM, Raccolta di base, busta 2149: copia della lettera del capitano di fregata Gian Galeazzo
                  FRIGERIO al ministro della Marina Ferdinando ACTON, redatta ad Aden il 14 giugno 1881, con n.
                  di prot. 61 e avente oggetto «Circa il disastro della nostra spedizione d’esplorazione nell’interno».

             180
   177   178   179   180   181   182   183   184   185   186   187