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TRIBUNA DI STORIA MILITARE



                  Egli pertanto riprese in considerazione Assab e le potenzialità commercia-
             li che, secondo quanto a suo tempo aveva più volte ripetuto il professor Sapeto,
             erano buone, perché per il docente tale località avrebbe potuto attirare le caro-
             vane dallo Scióa e dalla parte settentrionale dell’Abissinia .
                                                                    (23)
                  Rubattino  commissionò  a  Sapeto  un  libro,  che  doveva  apparire  come
             un’opera spontanea del professore, nel quale avrebbe dovuto illustrare i vantag-
             gi per l’Italia nell’acquisire quel tratto di costa africana. Lo studio fu pubblicato
             nel maggio del 1879 e, come sperava Rubattino, risvegliò l’interesse dell’opinio-
             ne pubblica e del governo guidato in quel periodo da Agostino Depretis, che
             reggeva pure il Ministero degli Affari Esteri .
                                                       (24)
                  Il 14 luglio egli fu sostituito in entrambi gli incarichi da Benedetto Cairoli
             che, vincendo anche alcune resistenze all’interno della compagine governativa
             e  tenendo  all’oscuro  il  Parlamento,  decise  di  occupare  ufficialmente  Assab.
             Cairoli tuttavia temeva reazioni a livello internazionale, specialmente da parte
             del Regno Unito, motivo per il quale assegnò a Menabrea, che in quel periodo
             era ambasciatore a Londra, di sondare il governo britannico guidato dal conser-
             vatore Benjamin Disraeli circa questa eventualità e la risposta che ne ebbe fu di
             rinviare il progetto a tempi più favorevoli.
                  Cairoli di conseguenza ritenne opportuno ricorrere al solito Rubattino il
             quale, dopo alcuni accordi riservati, accettò di dichiarare ufficialmente di agire
             per proprio conto per realizzare ad Assab uno scalo e un deposito e per acqui-
             stare le isole che aveva affittato e chiedendo al governo italiano la protezione di
             alcune navi della Regia Marina.
                  L’operazione, alla quale avrebbero preso parte il vapore Messina della R.
             Rubattino e C. scortato dalla cannoniera corazzata Varese, dalla nave ausiliaria
             Garigliano e dalla goletta Ischia, fu pronta ai primi di novembre ma si verificò
             una fuga di notizie sulle reali intenzioni del governo italiano che fu ripresa sia
             dalla stampa nazionale sia da quella estera.
                  Cairoli, per cercare di limitare l’impatto mediatico, si accordò con Rubattino
             affinché quest’ultimo informasse i giornalisti che egli si considerava il legittimo
             proprietario di Assab e che non desiderava disfarsene e la protezione offerta al
             piroscafo Messina fu ridotta all’avviso a ruote Esploratore, agli ordini del capitano
             di fregata Carlo De Amezaga che sarebbe stato l’ufficiale di grado più elevato pre-
             sente e quindi comandante della stazione navale di Assab, e all’Ischia.


             (23)  Angelo DEL BOCA, Gli italiani in Africa Orientale. Dall’Unità alla Marcia su Roma, cit., pagg. 101-
                  102;  Henri  WESSELING,  La  spartizione  dell’Africa  1880-1914,  trad.  it.  a  cura  di  Giancarlo
                  ERRICO, Milano, Corbaccio, 2001, pag. 21.
             (24)  Il libro in questione è Giuseppe SAPETO, Assab e i suoi critici, Genova, Pellas, 1879.

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