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L’INTERESSE INIZIALE DEL REGNO D’ITALIA PER IL CORNO D’AFRICA
il detto luogo, avendolo già venduto al signor Giuseppe Sapeto e accordatogli
cento giorni al pagamento del prezzo suo.
L’avviso ad elica Vedetta
(Collezione Franco Bargoni)
Questo è il contratto passato tra il signor Giuseppe Sapeto e i fratelli
Hassan-ben-Ahmad e Ibrahim-ben-Ahmad, alla presenza dei testimoni
Mahamad-Abdi, Ahmad-Ali, Said-Auadh, scrivano, Abd-Allah-ben-Duran.
Accettato e sottoscritto dai contraenti:
- Hassan-ben-Ahmad;
- Ibrahim-ben-Ahmad;
- Giuseppe Sapeto» .
(15)
Il 16 novembre Acton e Sapeto lasciarono Assab per rimpatriare portando
al seguito il documento, ma il viaggio durò più del previsto specialmente per le
condizioni atmosferiche non ottimali e, quando rientrarono in Italia all’inizio
del gennaio del 1870, il governo retto da Menabrea era caduto ed era stato sosti-
tuito da quello guidato dal moderato Giovanni Lanza.
Menabrea, prima di dimettersi, aveva cominciato contatti con l’armatore
Raffaele Rubattino affinché si impegnasse ad acquistare a proprio nome la Baia
di Assab seppure con la tutela e il denaro del governo italiano e questa linea fu
seguita ancora di più da Lanza perché entrambi i politici temevano reazioni
diplomatiche da parte della Francia e della Gran Bretagna.
(15) Riportato in Trattati e convenzioni tra il Regno d’Italia e gli Stati esteri raccolti a cura del Ministero
degli Affari Esteri, vol. IX, Roma, Ippolito SCIOLLA, 1884, pagg. 29-30.
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