Page 172 - Rassegna 2019-4
P. 172

TRIBUNA DI STORIA MILITARE



                  Il 2 ottobre a Firenze il professore Sapeto sottoscrisse una dichiarazione con
             la quale si impegnava, su incarico del governo italiano, a svolgere tale missione, e
             dieci giorni dopo si imbarcò a Brindisi su un piroscafo insieme al contrammiraglio
             Acton. Il 16 ottobre giunsero al Cairo, dove erano già iniziati i festeggiamenti per
             l’imminente inaugurazione del Canale di Suez, che sarebbe avvenuta il 17 novem-
             bre, dopodiché proseguirono per Aden. In quest’ultimo porto essi furono infor-
             mati che i britannici si erano impossessati di Khur Amèra (notizia in realtà falsa) e
             che la vicina Scec Said era stata comperata dalla società francese Bazaine et C.
                  Sapeto  e  Acton  pertanto  giudicarono  inutile  controllare  il  litorale  della
             penisola arabica che si affacciava sul Mar Rosso per individuare un’altra località
             da acquisire per conto del governo italiano e decisero di ispezionare la costa
             africana. I due inizialmente visitarono la Baia di Ras Duméira ma non rimasero
             soddisfatti delle sue caratteristiche, mentre migliori apparvero quelle che con-
             traddistinguevano la Baia di Assab, che risultava più ampia e fiancheggiata a est
             da alcune isole che la proteggevano dai monsoni.
                  Sapeto e Acton entrarono così in contatto con i sultani ai quali appartene-
             va la zona, i fratelli Hassan e Ibrahim ben Ahmad e il 15 novembre 1869 fu sti-
             pulato il seguente contratto: «Gloria a Dio. Essendo il giorno di lunedì undeci-
             mo del mese di sciaban dell’anno 1286 secondo il computo degli islamiti e il
             giorno quindici del mese di novembre dell’anno 1869 secondo l’era degli euro-
             pei,  Hassan-ben-Ahmad,  Ibrahim-ben-Ahmad,  fratelli,  e  il  signor  Giuseppe
             Sapeto, resisi a bordo del Nasser-Megid, barca di Said-Auadh, e fatto atto di
             presenza, stipularono quanto segue al cospetto dei testimoni:
                  1° I fratelli sopradetti Hassan-ben-Ahmad ed Ibrahim-ben-Ahmad, sulta-
             ni di Assab, hanno venduto e vendono al signor Giuseppe Sapeto anzidetto il
             territorio compreso tra il Monte Ganga, il Capo Lumah e i due suoi lati; per-
             locchè  il  dominio  del  detto  territorio  apparterrà  al  signor  Giuseppe  Sapeto,
             tostochè questi ne avrà sborsato il prezzo, avendoglielo essi spontaneamente
             venduto, volontariamente e con retta intenzione.
                  2° I fratelli suddetti giurano, sul Corano della Distinzione, che né essi né
             la gente loro faranno perfidie agli europei che verranno ad abitare il paese pro-
             prietà del signor Sapeto.
                  3° Il signor Giuseppe Sapeto compra il detto luogo per seimila talleri [d’ar-
             gento di Maria Teresa], lasciando perciò duecentocinquanta talleri di caparra ai
             venditori, obbligandosi a pagare i rimanenti cinquemila settecento cinquanta
             talleri fra cento giorni decorrendi [sic] dal primo di ramadam fino ai dieci del
             mese di heggiah. Che se il signor Giuseppe Sapeto non tornasse più, la caparra
             andrebbe perduta. I fratelli poi soprannominati non potranno vendere ad altri


             170
   167   168   169   170   171   172   173   174   175   176   177