Page 175 - Rassegna 2019-4
P. 175

L’INTERESSE INIZIALE DEL REGNO D’ITALIA PER IL CORNO D’AFRICA



               no piroscafo Africa della R. Rubattino e C., comandato da Andrea Buzzolino,
               che doveva inaugurare la nuova rotta fra Genova e Bombay.
                     Sul vapore si trovavano anche due scienziati, il naturalista e botanico Odoardo
               Beccari e il geologo e malacologo Arturo Issel, ai quali a Suez si aggregò il noto
               esploratore Orazio Antinori, che avevano il compito di studiare la sponda occiden-
               tale del Mar Rosso, condurre indagini sulla morte di Stella e cercare di individuare i
               motivi che avevano portato al fallimento della colonia agricola dello Sciotel.
                     L’Africa si ancorò nella Baia di Buia a ridosso dell’omonimo promontorio
               assai vicino ad Assab il 9 marzo e subito Sapeto contattò il sultano Abdallah
               Sciahim, proprietario del territorio prospiciente le acque dove il vapore si era
               fermato, per coinvolgerlo nelle trattative che stava per riprendere con i fratelli
               Hassan e Ibrahim ben Ahmad così da ampliare ulteriormente l’area che egli e il
               comandante  Buzzolino,  come  rappresentanti  della  R.  Rubattino  e  C.,  erano
               intenzionati ad acquistare .
                                        (17)
                     Il contratto fu stipulato a bordo dell’Africa l’11 marzo con un paio di testi-
               moni da parte dei tre sultani, e Orazio Antinori e Carlo Grondona da parte della
               compagnia di navigazione, i quali ultimi avevano anche controllato la perfetta
               corrispondenza dell’atto sia nella versione in italiano sia in quella in arabo .
                                                                                       (18)
                     Un paio di giorni dopo fu alzata per la prima volta la bandiera italiana a
               Ras Buia e il 14 marzo vennero conficcati in terra all’estremità settentrionale e
               a quella meridionale del territorio africano acquistato in nome dell’armatore
               genovese due pali con inchiodato un cartello sul quale era riportato «Proprietà
               Rubattino comprata agli 11 marzo 1870» .
                                                       (19)

               (17)  Lo stesso giorno nel quale l’Africa giunse nella Baia di Buia il Vedetta alle 09:30 si incagliò
                     in uno dei banchi di sabbia al largo di Shab Marass. Il comandante Ruggiero tentò in vari
                     modi di liberare l’unità, compreso quello di gettare in mare buona parte del carbone che si
                     trovava a bordo per alleggerire la nave, ma essa rimase ugualmente con tutta la parte prodiera
                     incastrata nel banco di sabbia. Ruggiero, dopo aver fatto ancorare l’avviso, a causa delle vio-
                     lente ondate che avevano cominciato ad investirlo, lo fece evacuare imbarcando l’equipaggio
                     su una zattera e su tre lance, una delle quali avrebbe dovuto raggiungere Khunfida per chie-
                     dere soccorsi. Tuttavia il peggioramento delle condizioni del mare obbligarono la zattera e
                     due delle scialuppe a ritornare verso il Vedetta, che nel frattempo il mare stesso aveva disin-
                     cagliato, ma un’ondata fece naufragare una delle lance causando l’annegamento di due uffi-
                     ciali, due sottufficiali e tre marinai. Il resto degli uomini, compreso il comandante, risalirono
                     sull’avviso e con esso il 14 marzo approdarono a Géddah, dove furono raggiunti dalla lancia
                     inviata a Khunfida. Eseguite le necessarie riparazioni, l’avviso si diresse ad Assab per poi rim-
                     patriare, vedi ivi, busta 2246, fascicolo 4: copia della lettera del capitano di fregata Francesco
                     RUGGIERO al ministro della Marina Guglielmo ACTON, redatta a Géddah il 19 marzo 1870,
                     con n. di prot. 20 e avente oggetto «Rapporto d’investimento».
               (18)  Trattati e convenzioni tra il Regno d’Italia e gli Stati esteri raccolti a cura del Ministero degli Affari
                     Esteri, vol. IX, cit., pagg. 30-32.
               (19)  Angelo DEL BOCA, Gli italiani in Africa Orientale. Dall’Unità alla Marcia su Roma, Roma-Bari,
                     Laterza, 1976, pag. 39.

                                                                                        173
   170   171   172   173   174   175   176   177   178   179   180