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TRIBUNA DI STORIA MILITARE
Le sorgenti di Ghibdo nei pressi di Assab
(Fototeca dell’Ufficio Storico della Marina Militare, Roma)
Il 2 febbraio 1870 fu sottoscritto l’accordo fra la compagnia di navigazio-
ne R. Rubattino e C. e il governo italiano e di tale atto sei giorni dopo ne fu
informato Sapeto con una lettera scrittagli dal contrammiraglio Acton, divenuto
nuovo ministro della Marina, che gli mise a disposizione l’avviso ad elica
Vedetta appena entrato in servizio agli ordini del capitano di fregata Francesco
Ruggiero per ritornare in Mar Rosso e onorare gli obblighi assunti con il con-
tratto siglato il 15 novembre 1869. Fra le varie disposizioni impartite al coman-
dante Ruggiero vi era anche quella che «quantunque la regione dei danakil ove
trovasi la Baia di Assab non dipenda da nessuna sovranità straniera, pure la reli-
gione dominante dell’Islam ed altre ragioni […] potrebbero far sorgere difficol-
tà e reclami per parte di principi indigeni, come da parte della Sublime Porta e
forse anche di altre Potenze marittime. In tale evenienza dovrà palesarsi l’accor-
gimento e la saviezza della S(ignoria) V(ostra) evitando ogni conflitto ed ogni
perturbazione politica, riferendo qualunque questione alla decisione dell’alto
governo del re, e facendo comprendere che la vostra nave da guerra ad altro
non è destinata che a proteggere il nostro commercio in un paese inospitale» .
(16)
Mentre fervevano i preparativi per mettere in grado il Vedetta di compiere
il citato viaggio, Sapeto si rese conto che l’unità militare non avrebbe potuto
condurlo ad Assab entro la data fissata per consegnare il rimanente della
somma pattuita con Hassan e Ibrahim ben Ahmad e così si imbarcò sul moder-
(16) AUSMM, Raccolta di base, busta 108, fascicolo 1: minuta della lettera del ministro della Marina
Guglielmo ACTON al capitano di fregata Francesco RUGGIERO, redatta a Firenze l’11 febbraio
1870, con n. di prot. 298 Riservatissimo e avente oggetto «Istruzioni». Queste indicazioni fanno
ben comprendere con quanta circospezione si stesse muovendo il governo italiano e ciò è ulte-
riormente confermato dal fatto che Acton, dopo averle redatte e prima di farle recapitare al
comandante Ruggiero, le inviò in visione al nuovo ministro degli Affari Esteri Emilio Visconti
Venosta, il quale rispose che «quelle istruzioni sembrano molto savie e prudenti, né saprebbe
questo Ministero aggiungervi cosa alcuna essendo le med(esi)me abbastanza complete per tutti
i casi prevedibili», vedi ivi: lettera del ministro degli Affari Esteri Emilio VISCONTI VENOSTA al
Ministero della Marina redatta a Firenze l’11 febbraio 1870, con n. di prot. 23 senza oggetto.
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